il caso
Guerra fra medici a Lecce, «non ci fu concussione»: Pepe assolto in Cassazione
Dieci anni di processi e ora la Cassazione mette la parola fine assolvendo, perché il fatto non sussiste, l’ex presidente dell’Ordine dei medici di Lecce, Luigi Pepe
Dieci anni di processi e ora la Cassazione mette la parola fine assolvendo, perché il fatto non sussiste, l’ex presidente dell’Ordine dei medici di Lecce, Luigi Pepe. Si tratta di una vicenda articolata che ha ruotato attorno al centro per le malattie rare Imid-Unit di Campi Salentina. Le porte del tribunale si sono aperte per Pepe dopo una serie di denunce presentate dall’immunologo Mauro Minelli che sosteneva di sentirsi «perseguitato» dal suo Ordine di appartenenza essendo stato sospeso, per un mese, dall’esercizio della professione. In particolare, l’Ordine contestava a Minelli l’illegittimo utilizzo di titoli (direttore anziché dirigente e professore), oltre alla violazione della normativa sulla pubblicità sanitaria relativamente alle attività svolte nel centro Imid.
Il centro fu poi chiuso con delibera della Regione Puglia dopo la verifica di presunte irregolarità rilevate dall’ ente che avrebbero riguardato 4.484 prestazioni ambulatoriali, 302 ricoveri ordinari, 96 in regime di day hospital e 466 degenze territoriali. «Le prestazioni - scrisse secca la Regione ad Asl Lecce - non erano autorizzate e la direzione generale della Asl di Lecce si sarebbe sostituita al governo regionale».
L’altra sera la parola fine sull’iter giudiziario che vedeva imputato l’ex presidente dell’Ordine dei medici per concussione in quanto per gli altri reati (abuso d’ufficio, diffamazione, atti persecutori) che in primo grado avevano concorso a determinare la pesante condanna a sette anni di reclusione era stato già assolto in appello «perché il fatto non sussiste». Difeso dagli avvocati Luigi Covella e Mariangela Vanessa Pepe si è visto riconoscere, dalla VI sezione penale della Cassazione la piena assoluzione anche per il reato di concussione. Al momento rimane in piedi un processo di appello in sede civile proposto da Minelli per ottenere un risarcimento danni di 800mila euro dall’Ordine. Richiesta che in primo grado ha visto soccombente Minelli che è stato condannato al pagamento delle spese legali sostenute da tutte le parti chiamate in causa.
Stando alla ricostruzione di Pepe, l’Ordine dei Medici chiese con forza il trasferimento del centro Imid in un ospedale della provincia per garantire ai pazienti di ricevere cure adeguate in una struttura idonea, sia dal punto di vista strutturale, sia della dotazione organica (l’ospedale di Campi era stato chiuso da tempo, non aveva la strumentazione all’avanguardia presente nei nosocomi, il personale medico e paramedico era insufficiente). In più Pepe, sempre nella sua ricostruzione, ricorda che, nello stesso periodo, Finanza e Nas, su segnalazione di alcuni cittadini, avviarono indagini sulla gestione del centro Imid di Campi che coinvolsero Minelli, l’allora dg Asl Valdo Mellone e altri operatori della Asl e del centro. Secondo Pepe fu questa la ragione per cui Minelli diede le dimissioni da dirigente medico del centro ritenendo, però, responsabile del suo passo indietro lo stesso ex presidente.
La notizia dell’assoluzione è stata accolta con soddisfazione dai legali, da Pepe e, come ha tenuto a far sapere l’ex presidente, dall’attuale presidente dell’Ordine dei medici, Antonio De Maria, dai consiglieri, da numerosissimi colleghi e da tantissime persone che non lo hanno mai considerato colpevole.