San Pietro in Lama Si conclude con la condanna il processo a carico di un 35enne di San Pietro in Lama, accusato di avere in più circostanze picchiato e offeso la convivente, ossessionato dalla gelosia ed in preda alle allucinazioni, sotto effetto di cocaina e alcol. L’uomo avrebbe, anche, puntato il dito contro la compagna, riguardo la realizzazione in casa e la successiva diffusione di foto e film pornografici, accusando il padre di lei di averla aiuta. Il gup Angelo Zizzari, al termine del processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo), ha inflitto all’imputato la pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione. Rispondeva delle accuse di maltrattamenti e lesioni. Inoltre, è stato disposto il risarcimento del danno in separata sede in favore della vittima, parte civile con l’avvocato Roberto Rella. L’imputato è stato condannato anche al pagamento di una provvisionale di 10mila euro. Il 35enne è difeso dall’avvocato Massimo Bellini.
Gli episodi contestati dal pm Luigi Mastroniani si sarebbero verificati a partire dal 2021, fino al maggio del 2024. L’uomo, sostiene l’accusa, in più occasioni avrebbe percosso, insultato e minacciato la compagna, anche in presenza della figlia minorenne. Inoltre, il 35enne le avrebbe impedito di incontrare gli amici e, in una occasione, si sarebbe presentato in casa di uno di questi. E in cerca di un riscontro alle sue deliranti accuse, gli avrebbe sollevato la maglietta per vedere se avesse un tatuaggio.
Il 35enne venne anche raggiunto dal divieto di avvicinamento alla persona offesa, a cui è tuttora sottoposto. Una volta depositate le motivazioni della sentenza di condanna (entro novanta giorni), l’imputato potrà fare il ricorso in appello.