Comune
A Lecce il presepe degli artigiani tornerà nell’Anfiteatro Romano
Polemiche in Consiglio sui ritardi degli addobbi di Natale
LECCE - Il presepe degli artigiani leccesi tornerà nell’Anfiteatro Romano, come accadeva prima dell’amministrazione Salvemini: la Soprintendenza ha già dato l’ok (la giunta precedente spostò la Natività per due volte prima di allestirla al Duomo). In piazza Mazzini è a buon punto il montaggio delle pagodine, ma gli addobbi di Natale annunciati in Commissione tardano ad arrivare.
Martedì scorso la domanda d’attualità del consigliere Paolo Foresio (Pd) ha acceso la miccia delle polemiche in Consiglio: «Sappiamo di 4 alberi messi in campo con un investimento di 12mila euro. A meno di un mese dalle festività, non vediamo ancora nulla!».
Il sindaco Adriana Poli Bortone ha dato la colpa dei ritardi alla Regione Puglia, chiedendo a Foresio di contattare gli uffici regionali per chiedere come mai non ci siano i denari previsti. Il consigliere dem ha replicato che anche la giunta Salvemini aveva gli stessi problemi: «Non è una congiura contro di voi, basta programmare». «Le consultazioni le abbiamo fatte con tutti gli operatori già da mesi: ora è tutto pronto», rassicura Poli Bortone.
Nel Consiglio serale di martedì è passata anche la delibera di allineamento e salvaguardia degli equilibri di bilancio, con 21 voti favorevoli e 11 astenuti. Con questa delibera viene votata l’ultima variazione al bilancio 2024/2026. Su 15 capitoli di spesa uno è dedicato al Patto per Lecce», grazie al quale il Comune percepisce dal governo centrale ogni anno 2 milioni e 93mila euro, ma quest’anno sono stati corrisposti 960mila euro in più impiegati per il disavanzo.
Non sono mancate le polemiche del centrodestra sulla scelta di Salvemini di «ingessare il Comune con la scelta politica del predissesto». «È stato un grave errore - ha detto il capogruppo FdI Andrea Pasquino - Tutte le amministrazioni hanno debiti di bilancio. La prima giunta Poli ereditò 50 miliardi di debiti, ma andò avanti lo stesso».
Tra i temi più importanti dello scorso Consiglio c’è la bocciatura dell’ordine del giorno della minoranza (con 20 voti contrari e 11 favorevoli), che chiedeva nuove verifiche sul progetto di Agrienergia circolare Srl, che ha depositato un progetto per edificare una centrale di biometano in località Cafore, a 540 metri dall’abbazia di Cerrate. Bisognerà aspettare la conferenza dei servizi: la linea del centrodestra non muta.