serie a

Lecce calcio, giorni «caldi» aspettando il Venezia

Antonio Calò

«La squadra giallorossa mi è parsa viva. Prevedo una sfida in cui può accadere di tutto»

LECCE - L’esordio di Marco Giampaolo sulla panchina del Lecce avverrà lunedì prossimo nello scontro diretto esterno in programma sul terreno del Venezia, squadra ultima in graduatoria alla pari con il Monza, ad una lunghezza dalla formazione salentina. Il difensore Alberto Giuliatto ha vissuto in maglia giallorossa le stagioni migliori della propria carriera, dal 2007/2008 al 2010/2011, con una promozione in A, una retrocessione tra i cadetti, un nuovo salto in massima serie e la permanenza nell’olimpo del calcio italiano. Il calciatore originario di Treviso ha poi smesso di giocare nel 2014/2015, quando indossava la casacca della compagine lagunare, in Lega Pro. In seguito, si è stabilito a Poggiardo, in provincia di Lecce, e nel 2017/2018 ha allenato il team under 16 della società salentina.

«A Venezia, ai giallorossi serve un risultato utile - dice Giuliatto -. Sarebbe importante per la classifica, ma anche per iniziare con il piede giusto il ciclo con il nuovo trainer. Un tecnico che subentra può lavorare meglio se parte bene. Quello arancio-nero-verde è un complesso che esprime un buon calcio, ma che ha sin qui incassato troppi gol. Il Lecce non ha ancora segnato in trasferta, dove ha ottenuto un solo punto, frutto dello 0-0 fatto registrare a Torino. Ebbene, ha bisogno di cambiare passo e facendolo in questa circostanza si garantirebbe anche una preziosa iniezione di fiducia. Per riuscirci, dovrà sfoderare una prestazione all’altezza, in quanto l’undici diretto da Di Francesco è “vivo”. L’ho visto all’opera nell’ultimo match disputato, quello perso in casa con il Parma, nel quale ha pagato alcuni episodi negativi. Baschirotto e compagni sono reduci dalla scossa determinata dall’esonero di mister Gotti. Prevedo una sfida aperta a qualsiasi risultato».

Giuliatto ha seguito quasi tutte le partite sin qui disputate dal team salentino: «Il periodo è delicato ed in quest’ottica, dovendo procedere ad un avvicendamento in panchina, è stata scelta la tempistica migliore. In concomitanza con una delle soste previste dal campionato e quando ancora mancano ventisei turni alla conclusione. Pertanto, il nuovo allenatore ha il tempo per incidere perché c’è il margine per raggiungere il traguardo della terza salvezza di fila in serie A, che sarebbe storica per la piazza. La mia impressione è che i problemi siano iniziati con la rimonta subita ad opera del Parma, al “Via del Mare”, dal 2-0 al 2-2, in pieno recupero. Per il gruppo dev’essere stata una vera e propria mazzata che ha ingenerato timori e titubanze. L’aspetto mentale ha un peso enorme in taluni casi. A questo si aggiunga che la classifica sarebbe meno complicata se i giallorossi avessero due lunghezze in più ed i ducali una in meno».

L’ex difensore aggiunge: «Dopo il 2-2 con il Parma, il Lecce ha avuto meno coraggio. Ha spesso arretrato il baricentro del proprio gioco, scivolando sempre più verso la propria area in presenza di un risultato positivo che ha provato a conservare, ma che ha puntualmente perso a causa di qualche errore, come a Udine e Bologna. Krstovic è rimasto sempre più isolato ed ha dovuto lottare da solo contro la difesa avversaria. A questo si aggiunga che, partendo dalla propria metà campo, è difficile arrivare con la necessaria lucidità nell’area avversaria».

Tutti si chiedono quali novità potrà introdurre Giampaolo: «Con tanti calciatori del Lecce impegnati nelle rispettive nazionali, avrà il gruppo completo solo per pochi giorni prima della trasferta di Venezia. Introdurrà alcuni concetti a lui cari, ma non stravolgerà la squadra. La cosa fondamentale che il tecnico di Bellinzona dovrà fare è quella di dare una identità precisa alla sua formazione».

I giocatori sin qui poco impiegati da Luca Gotti proveranno a dimostrare al nuovo mister che il suo predecessore si sbagliava sul loro conto: «Sono certo che il mister veneto abbia sempre scelto in base a ciò che ha visto durante la settimana in allenamento, senza preconcetti. È auspicabile che il cambio in panchina serva a fare tirare fuori qualcosa in più da parte di chi ha avuto scarso minutaggio. Nel calcio moderno, da quando sono previsti cinque cambi, si deve ragionare su sedici calciatori a gara ed è fondamentale avere diverse valide alternative. Nel mese e mezzo che manca al mercato, Giampaolo e la società dovranno valutare quali innesti siano necessari. Serve qualche elemento di qualità. Non è semplice sostituire uomini della caratura di Umtiti e di Pongracic, sul piano tecnico come su quello della personalità, della leadership. È anche auspicabile che Rebic possa finalmente dare un contributo maggiore, in quanto le sue qualità non si discutono».

Dell’esperienza vissuta con il Lecce ed il Venezia dice: «Al Salento sono legati tanti successi e pochi momenti brutti. Nella società lagunare ho trovato un bell’ambiente ed un ottimo gruppo, ma l’annata è stata la più amara della mia carriera a livello personale, in quanto sono stato costretto ad operarmi alla caviglia sinistra e ad appendere le scarpe al chiodo».

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