Trasporti
Collegamento aeroporto del Salento e stazioni a rischio, Forza Italia avverte: «L’opera non si tocca»
L’allarme di Caroppo, D’Attis e Mazzotta: «Subito un incontro al Ministero»
Caroppo e D’Attis mettono le mani avanti: «A nessuno venga in mente di spostare altrove i fondi Pnrr destinati al collegamento ferroviario con l’aeroporto di Brindisi». Netta e decisa la posizione dei due deputati salentini di Forza Italia che ieri mattina, con una conferenza stampa all’Hotel Tiziano che ha visto anche la presenza del capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Paride Mazzotta, hanno lanciato un preciso avvertimento ai «burocrati».
Tutto nasce dalle difficoltà economiche in cui annaspa l’appaltatore dell’opera, che non è più nella condizione di eseguire i lavori. La preoccupazione dichiarata da Andrea Caroppo e Mauro D’Attis riguarda proprio la contingenza di un appalto che non può proseguire per difficoltà della società che lo ha vinto. La storia dei lavori pubblici italiani è costellata di cantieri bloccati per la sopravvenuta incapacità degli appaltatori, situazioni che si trascinano per anni prima che si trovi una soluzione. Caroppo invoca meno prudenza e con D’Attis chiede che sia rescisso il contratto con l’appaltatore procedendo con un nuovo affidamento che dia garanzia sulla realizzazione dell’opera.
Il progetto, che è in capo a Rfi (Rete ferroviaria italiana), richiede un investimento di 153 milioni finanziati con risorse Pnrr (52 milioni), Fsc 14-20 (60 milioni) e Mef (41 milioni) e deve essere realizzato entro il 2026.
Una volta completati gli interventi previsti dall’aeroporto di Brindisi in 10 minuti si potrà raggiungere la stazione di Brindisi Centrale, in 34 minuti Lecce, in 50 minuti Monopoli e in un’ora e 10 minuti la stazione di Taranto.
Caroppo ha precisato: «Ci troviamo in un momento cruciale per salvare il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Brindisi, che rischia di saltare perché l’impresa che si è aggiudicata l’appalto, ad oggi, non si trova nelle condizioni di avviare i lavori a causa di problemi economici. Non possiamo tollerare che questa situazione di stallo si trascini ancora perché si rischia di non poter concludere l’opera entro il termine del 2026. Perciò, chiediamo al ministero dei Trasporti, a partire dal nostro sottosegretario Tullio Ferrante che ci ha sempre supportato in questi anni, di convocare un immediato incontro per procedere alla risoluzione del contratto e all’individuazione del meccanismo più veloce ed efficace per affidare l’appalto e partire da subito con i lavori. Non possiamo permetterci lacrime di coccodrillo tra qualche mese: il Salento aspetta quest’opera da trent’anni perché è strategica non solo per lo sviluppo turistico, ma soprattutto per la mobilità del territorio e di tutti i salentini». Sulla stessa lunghezza d’onda D’Attis: «Siamo molto preoccupati perché non si può perdere l’occasione di vedere realizzata un’opera strategica per le province di Lecce, Brindisi e Taranto. Quella che stiamo iniziando oggi è una battaglia non di bandiera, ma di territorio. Saremo, quindi, impegnati nelle prossime settimane con la massima attenzione affinché i fondi dell’infrastruttura non vengano dirottati e sottratti e l’opera venga realizzata». «È un’opera strategica irripetibile - ha chiosato Paride Mazzotta - lanciamo un monito a tutte le forze politiche per essere uniti per raggiungere l’obiettivo.
«A pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina», diceva Andreotti, e quindi l’allerta lanciata dai forzisti certamente è un monito alla burocrazia, ma non è escluso arrivi anche a un governo che quando può predilige il Nord. E ai Trasporti c’è il leghista Matteo Salvini.