Agricoltura
Un parassita proveniente dal sud-est asiatico fa strage di fichi nel Salento
L’agronomo Fabio Lazzari: «A Malta già distrutto il 50-70% delle piante». Una seria minaccia per il settore colpendo un’altra pianta simbolo del territorio. Produzione in picchiata e cresce l’allarme
LECCE - Un killer silenzioso si aggira nelle campagne e distrugge gli alberi di fico. Dopo la devastazione degli ulivi causata dalla Xylella, la nuova emergenza per l’agricoltura salentina è rappresentata da un insetto alieno proveniente dal Sud-est asiatico: un minuscolo coleottero dal nome scientifico «Cryphalus dilutus», che scava nella corteccia dei fichi e dissecca la pianta.
La sua presenza è già stata accertata anche in altre zone dell’Italia e del Mediterraneo, a Malta soprattutto, dove ha fatto strage.
L’allarme è rimbalzato tra gli agricoltori da Squinzano a Cavallino, da Caprarica di Lecce a Guagnano, fino a toccare il territorio delle province di Brindisi e di Taranto.
Le segnalazioni si moltiplicano, centinaia gli alberi già colpiti dal parassita e non a caso la produzione di fichi quest’anno si è ridotta sensibilmente facendo lievitare i prezzi sul mercato. Le piante più vecchie sembrano essere le più esposte all’insetto, che però non disdegna di attaccare pure quelle più giovani.
Al lavoro, per studiarlo e cercare di arginare il fenomeno, ci sono i ricercatori dell’Università di Bari e del Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura Basile Caramia di Locorotondo e gli ispettori dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia.
Bisogna cercare di fare in fretta affinché l’«epidemia» non dilaghi, come è accaduto con la sputacchina, il vettore su cui viaggia il batterio della Xylella. Ma i problemi non mancano, a partire dal fatto che non ci sono ancora agrofarmaci registrati e le piante aggredite non possono essere curate, devono essere estirpate e bruciate.
Non nasconde i timori anche Fabio Lazzari, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Lecce. Chiarisce che la piaga del disseccamento dei fichi nel Salento è già estesa. Le istituzioni sono in allerta, stanno monitorando il fenomeno e stanno intervenendo per arginare l’avanzata del parassita, che a Malta ha distrutto circa il 50/70% dei fichi.
Dal 2022, silenziosamente, avanza un nuovo parassita che fa seccare e morire i fichi. Dopo l’incubo Xylella, una nuova iattura per l’agricoltura salentina. Crescono le segnalazioni. Esistono numeri certi, bisogna preoccuparsi?
«Il fenomeno al momento è difficilmente quantificabile, ma il parassita continua a distruggere i fichi del Salento. Sono in corso attività di monitoraggio per valutare il suo grado di diffusione. Certamente è abbastanza esteso e ha allertato ricercatori, tecnici e operatori del settore, anche in virtù di quanto già osservato in altri territori. A Malta si stima che il 50-70% degli alberi di fico siano morti a causa di questo insetto. L’attenzione è massima anche in ragione dell’interesse che questa coltura riveste nel panorama agroterritoriale salentino, ancor più in un momento storico in cui si è alla ricerca, nel post-Xylella, di più alternative rispetto alla tradizionale monocoltura dell’olivo. Il fico è considerato una specie particolarmente adatta a modelli colturali a basso input, grazie alle sue doti di rusticità, resistenza alla siccità e alle malattie. Questa situazione purtroppo ci costringe a rivedere ogni valutazione»....