A Lecce

Inchiesta sulla legionella al «Fazzi»: sotto la lente ricoverati e personale

Maddalena Mongiò

Fa passi avanti l’inchiesta aperta dopo la denuncia del marito di Luciana Manca, la 56enne di Squinzano morta lo scorso 21 agosto dopo quasi un mese di sofferenze per sepsi da infezione

LECCE - Un nuovo tassello sul caso Legionella al «Fazzi»: sabato la polizia giudiziaria è stata nel reparto di Rianimazione e ha raccolto i nomi dei ricoverati unitamente a quelli del personale in servizio nei primi giorni di agosto. Fa passi avanti, dunque, l’inchiesta aperta dopo la denuncia del marito di Luciana Manca, la 56enne di Squinzano morta lo scorso 21 agosto dopo quasi un mese di sofferenze per sepsi da infezione: questa la causa della morte che la nipote, Maura Isceri, riferisce sia stata accertata con l’autopsia effettuata giovedì scorso, anche se la famiglia ritiene che la Legionella sia stata solo una concausa della morte in quanto, dal punto di vista dei parenti, il protocollo terapeutico necessita di valutazione per capire se fosse adeguato alle condizioni della donna.

Intanto ieri Asl Brindisi ha contattato Maura Isceri per comunicare che nella casa al mare della donna è stata accertata la presente di Legionella. Circostanza che impone una sanificazione, ma quando un mese fa Asl Brindisi effettuò i campionamenti a seguito del ricovero in ospedale da cui emerse una polmonite da Legionella anche la famiglia effettuò gli stessi campionamenti e ora ne attende l’esito per capire se le analisi confermano la presenza del batterio nella casa al mare. In più la famiglia è scettica rispetto alle conclusioni di Asl Lecce che sin dal momento in cui la «Gazzetta» ha sollevato il caso, unitamente a un altro contagio in Medicina, riferì che si trattava di due pazienti giunti in ospedale già infetti.

La famiglia è perplessa in quanto il trasferimento di Luciana Manca al mare risale «allo scorso 15 giugno e prima ha fatto fare come sempre accurate pulizie da una collaboratrice. Il marito ha lavato porte e persiane, ortale e verande. Poi come sanno tutti al mare l’acqua scorre copiosa e il contagio sarebbe avvenuto a distanza di un mese. Perché non sono stati contagiati il marito e suo fratello che villeggiano nella stessa casa?». Queste le perplessità del cognato Antonio Isceri che dà voce alle domande che si pongono in famiglia.

Va detto che la Legionella è presente al «Fazzi» e venerdì sono stati effettuati nuovi campionamenti per verificare la situazione. Se a giugno scorso c’era stato un caso a Medicina, a luglio è stato accertato quello di Luciana Manca e in agosto di un paziente agli Infettivi. Una new entry, quella della palazzina che ospita Psichiatria e Malattie infettive perché a maggio scorso il monitoraggio effettuato non aveva rilevato presenza di Legionella e non era presente neppure in diversi reparti che erano stati monitorati ad eccezione dell’area codici verdi del Dea con unità formanti colonie pari a 3.200 per litro (il valore soglia dell’allerta è 1.000 UFC/l) e dei codici gialli con valore 600 (Secondo le linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi sopra le 100 unità formanti colonie per litro, è necessario effettuare interventi di sanificazione).

Ma a luglio il quadro si fa più complesso. Sempre al Dea vengono rilevate 900 UFC/l in Rianimazione sub intensiva, i codici gialli risultano non contaminati mentre ai codici verdi la “popolazione” della Legionella è salita a 11mila unità per litro. Al corpo centrale è stata rilevata la presenza di Legionella in Urologia (Ambulatori bagno disabili), Odontostomatologia (Sala interventi), Talassemia (bagno uomini), Broncoscopia (Lavabo acciaio), blocco parto (vuotatoio). Al Dea Rianimazione sub Intensiva, Pronto Soccorso Codici Verdi. Al Polo Oncologico: Ematologia (stanza letti), Oncoematologia pediatrica (Degenza 3), Ematologia Trapianti (vuotatoio), Sottocentrale (Serbatoio pressurizzato).

La presenza di Legionella negli ospedali non è certo un’esclusiva dell’ospedale di Lecce, ma ora sta alla magistratura accertare se la gestione del rischio sia stata calcolata e trattata con le giuste modalità.

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