Il contenzioso
Lecce, cade su un marciapiede di viale Lo Re e chiede 160mila euro
La donna, assistita da un legale, ha portato il Comune in Tribunale ma l’Amministrazione si è opposta, definendo la richiesta «spropositata»
LECCE - Buche e altri dissesti, una signora cade in viale Lo Re e chiede quasi 160mila euro di danni. Il Comune rimanda la richiesta al mittente e la donna porta l’Amministrazione in Tribunale.
Non sono una novità le richieste di risarcimento avanzate dai cittadini, perchè non sono una novità i guasti dei marciapiedi e delle strade che procurano incidenti. Il fatto straordinario, in questo caso, è la quantificazione dei danni che ha subito la vittima, e che, ora, sarà il giudice a stabilire quanto sia congrua.
Attenendoci ai fatti, come riportati negli atti del Comune, è da dire che l’episodio è accaduto il 14 ottobre 2021, quando la signora in questione, camminando lungo il marciapiede di viale Francesco Lo Re, è caduta a terra a causa di una disconnessione del marciapiede, riportando lesioni personali.
Successivamente, con nota del 13 gennaio 2022, la donna ha chiesto al Comune il risarcimento dei danni. Pochi giorni dopo, il 26 gennaio, l’Amministrazione ha invitato la donna a presentare altra documentazione. Così che, il 14 luglio 2022, la vittima ha inoltrato agli uffici comunali ulteriore certificazione rispetto all’accaduto ed ai danni riportati, tra cui la relazione del medico legale.
Quindi, «con nota del 3 novembre 2022, l’avvocato Tuccari, in qualità di procuratore della signora, alla stregua della relazione medico-legale e in applicazione delle tabelle del Tribunale di Milano 2021, quantificava i danni subiti in complessivi 158.846,93 euro».
L’amministrazione comunale ha ritenuto «che non sussistessero i presupposti per l’accoglimento dell’istanza risarcitoria, a causa dell’assenza di testimoni oculari e di una quantificazione del danno spropositata, nonché per la non configurabilità di un’insidia o trabocchetto in ragione della buona illuminazione del viale e delle caratteristiche del basolato».
Nei giorni scorsi, esattamente il 23 novembre, l’avvocato ha notificato al Comune atto di citazione innanzi al Tribunale per accertare e dichiarare la responsabilità del Comune dei danni occorsi alla sua assistita, quantificati in in complessivi 158.846,93 euro, o, in subordine, nella diversa somma che sarà determinata in corso di causa, in ogni caso oltre interessi e rivalutazione monetaria dalla data del sorgere del diritto fino all’effettivo soddisfo.
Il Comune ha stabilito di opporsi alla richiesta, costituendosi per resistere nel giudizio promosso in Tribunale.