La cerimonia
Il cardinale De Giorgi nel Duomo per la festa della chiesa di Lecce
Anniversario della Dedicazione nella chiesa in cui De Giorgi ha celebrato settant’anni di sacerdozio, cinquanta di episcopato e venticinque di porpora cardinalizia.
La Chiesa di Lecce ha festeggiato la sua cattedrale nel 266.mo anniversario della Dedicazione. Nella “chiesa madre” della diocesi innalzate lunedì sera lodi al Signore anche per il card. Salvatore De Giorgi che nel 2023 ha celebrato tre anniversari singolari: settant’anni di sacerdozio, cinquanta di episcopato e venticinque di porpora cardinalizia.
La chiesa cattedrale è il centro della vita diocesana e riveste una particolare importanza perché in essa è custodita la cattedra, sede propria del vescovo, la quale indica la l presidenza, il magistero, il governo e la guida del pastore nei confronti del suo gregge; inoltre, essendo occupata dal successore degli apostoli, è immagine dell’unica vera Chiesa di Cristo. È per questo che è considerata la chiesa madre della diocesi.
A presiedere l’eucarestia è stato l’arcivescovo Michele Seccia che ha invitato il card. De Giorgi proprio a manifestare la gioia della comunione ecclesiale per un “figlio prediletto” che, raggiunta la pienezza del sacerdozio con l’episcopato, venticinque anni fa venne chiamato da San Giovanni Paolo II ad essere anche stretto collaboratore della Sede apostolica.
“Stasera – ha avuto modo di sottolineare l’arcivescovo invitando la comunità diocesana alla partecipazione -, abbiamo rivolto al Signore una preghiera speciale: sacerdoti e fedeli laici hanno chiesto insieme, in modo particolare in questo tempo sinodale, l’unità come frutto dell’eucarestia rendendo grazie per il dono del caro don Salvatore. La sua illuminata esperienza ministeriale, la sua saggezza pastorale e la sua serena spiritualità sono per me pastore motivo di lode al Buon Pastore”.
“Lo so – ha concluso -: essere uniti, camminare insieme, diventare un solo corpo e un solo spirito è molto faticoso ma, ne sono convinto, è la testimonianza indispensabile per essere credibili dal mondo, facendo tesoro di quanto ci raccomanda Sant’Ignazio d’Antiochia: Nulla esista tra voi che possa dividervi… ma sia un’unica preghiera, un unico spirito, un’unica speranza, nell’amore e nella gioia”.
Oltre a mons. Seccia e al clero diocesano e religioso, hanno concelebrato con il cardinale, gli arcivescovi Francesco Neri, Donato Negro, Bruno Musarò e Luigi Pezzuto e i vescovi Fernando Filograna e Cristoforo Palmieri.