Il caso

Lecce, test di Medicina chiusi con il rebus black out: genitori pronti al ricorso

Maddalena Mongiò

Le proteste si levano in un'unica voce: : «Esame da ripetere o tutti ammessi». «Mio figlio ha avuto un mancamento e non è stato l’unico»

LECCE - Medicina piace anche se ieri i continui blackout di corrente elettrica, a Ecotekne, hanno messo a dura prova i nervi degli aspiranti futuri medici. I genitori sono pronti a fare ricorso per le condizioni sfavorevoli in cui si è svolta la prova: «Ai nostri figli deve essere data la possibilità di ripetere la prova oppure devono essere tutti ammessi».

Ferma e decisa la posizione di Maristella Mazzotta, docente in una scuola media di Lecce e madre di un aspirante futuro medico che ieri mattina ha affrontato la prova d'accesso al corso di laurea in Medicina proprio nel terzo turno turbato dai blackout. «Mio figlio ha avuto un mancamento e non è stato l’unico - rende noto la mamma -, anche la seduta di laurea in Scienze motorie si è svolta in assenza di aria condizionata. Ci sono stati molti disservizi e non è giusto: abbiamo pagato per far sostenere il test ai nostri figli che non sono stati messi nella giusta condizione. Per questo ci stiamo organizzando per presentare ricorso e far valere il diritto dei ragazzi di affrontare la prova nel rispetto dell'equilibrio psico-fisico. Non abbiamo apprezzato che il direttore generale, constatati i problemi di interruzione della corrente elettrica, si sia preoccupato dei dipendenti senza considerare i ragazzi».

Intanto UniSalento aspetta di momento in momento l’ok dal ministero dell’Università per portare i posti del corso di laurea in Medicina a UniSalento dagli attuali 60 a 80. Al momento gli aspiranti medici fanno i conti con i test d’ingresso.

A UniSalento si erano prenotati in 2019 per partecipare alla prova a valenza nazionale. Si sono presentati in 1.928 che ieri hanno sostenuto le prove degli ultimi tre turni (le prove d’accesso ai corsi di laurea in Medicina sono iniziati lo scorso 17 luglio).

Primo turno iniziato con un leggero ritardo causa un primo blackout che aveva mandato in tilt la rete telefonica e quindi la possibilità di collegamenti internet indispensabili per la prova in quanto i candidati dovevano collegarsi a una piattaforma per elaborare il test. L’ultimo turno ha fatto tribolare docenti e candidati per le continue interruzioni di corrente. Ma ieri è stata una giornata nera non solo in Università (già di primo mattino per un’oretta tutto l’Ateneo non ha potuto utilizzare computer, telefoni e il direttore generale ha autorizzato lo smart working se non creava interruzione di pubblico servizio), con un gran caldo che da una parte ha portato ai blackout per sovraccarico di corrente oltre ad incidenti e incendi.

Comunque alla fine i candidati sono riusciti nell’arduo compito, ma i ricorsi sono dietro la porta.

Ecotekne ha ospitato tutte le prove e Luisa Siculella, presidente del corso di laurea in Medicina non nasconde la sua soddisfazione: «Per i blackout non abbiamo responsabilità, ci sono stati disagi soprattutto nell’ultimo turno e poi è andato tutto bene. Attendiamo autorizzazione dal Ministero per portare i posti a ottanta, come da nostra richiesta perché c’è molto entusiasmo e interesse per il nostro corso di laurea in Medicina. I nostri laureati saranno medici con una marcia in più grazie a un percorso formativo che consente di acquisire competenze nel campo del tech. Il nostro percorso è molto più impegnativo, ma i nostri studenti avranno competenze che guardano al futuro della Medicina. Lo hanno compreso anche i medici ormai in pensione e si sono espressi con favore verso il nostro corso di laurea in occasione della presentazione di Medicina ai medici del “Vito Fazzi” di Lecce».

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