regole della movida
Lecce, la musica si spegne all’una. A Gallipoli va su «off» a mezzanotte
Tour tra le ordinanze che disciplinano la vita notturna e tutelano i cittadini dall’inquinamento acustico
LECCE - Si procede in ordine sparso per la regolamentazione di movida e vita notturna nelle città del leccese. Non c’è un pullulare di ordinanze, come accaduto a Lecce lo scorso anno, spesso criticate. Ma perlopiù un appello al buon senso e al rispetto delle regole base di civile convivenza.
Così a Lecce, dove non si replica il provvedimento - come già ricordato, catalizzatore di critiche dagli esercenti - con cui l’amministrazione la scorsa estate aveva disposto lo stop alla musica a mezzanotte e la chiusura anticipata alle 2 dei pubblici esercizi del centro storico. Per la gestione della vita notturna fa fede, invece, il regolamento comunale inerente la vivibilità, l’igiene ed il pubblico decoro varato dal consiglio comunale nel 2015, e contenente una serie di disposizioni in cui rientra anche la copertura della movida del centro. Così, dalle 22 alle 6 è vietata la vendita, anche a mezzo di distributori automatici, per asporto di bevande alcoliche in qualsiasi contenitore, nonché di bevande di qualsiasi specie in contenitori di vetro e latta. Vendita consentita, dunque, solo al banco, all’interno dei locali e nei dehors, con interruzione alle 3. Si precisa anche il divieto di collocare erogatori o spillatori di bevande alla spina all’esterno dei locali. E la musica - a partire da ieri (primo luglio) e sino al 31 agosto - si spegne all’una.
Il giro di vite c’è stato, invece, a Gallipoli. Dove il sindaco, Stefano Minerva, ha disposto una serie di norme pensate - come da lui stesso precisato - per «il conseguimento della tutela e del miglioramento della civile convivenza». A finire sotto la scure è, anzitutto, la circolazione a torso nudo o in costume da bagno. Vietata, dal primo luglio al 20 settembre, nel centro storico e su corso Roma. Interdetto anche l’ingresso in locali e uffici comunali a persone in abiti succinti. E, ancora, l’uso di materiale oleoso infiammabile lungo le riviere. Quanto alla musica l’interruttore va su «off» a mezzanotte; all’una soltanto dal 7 al 16 agosto.
Anche negli altri snodi nevralgici non c’è una ipertrofia normativa, ma il richiamo a regolamenti comunali già in atto e un appello alle norme di buon senso. A Nardò il richiamo è al regolamento per la tutela dall’inquinamento acustico. Così, fatto salvo il rispetto dei limiti di rumorosità, la diffusione di musica all’interno degli esercizi pubblici – bar, birrerie, trattorie – con intrattenimento musicale dal vivo, karaoke o disc jockey, è consentita fino alle ore 2. Malgrado non possano essere prolungate oltre le quattro ore e programmate per più di cinque volte al mese. Vietata la diffusione della musica dall’interno all’esterno dei locali con mezzi di amplificazione.
Anche a Galatina il sindaco, Fabio Vergine, sentite le lamentele dei residenti del centro ha incontrato gli esercenti e il comandante della Polizia locale, Luigi Tundo. La scelta è per la linea morbida: appello alla buona fede e rispetto della civile convivenza, con qualche punto fermo. Stop alla musica fissato a mezzanotte. E rispetto del piano di zonizzazione acustica già in vigore e adottato dalle precedenti amministrazioni comunali.