La notizia
Agroalimentare, nel Salento export in aumento
A Pasqua, olio, vino, pasta e ortofrutta registrano buoni risultati sui mercati stranieri
A Pasqua aumentano le vendite all’estero dei prodotti agroalimentari salentini. Il comparto agroalimentare, in provincia e in Puglia, è una componente importante degli scambi commerciali con l’estero. «Ma le esportazioni aumentano soprattutto grazie al fattore prezzo cresciuto tanto per l’inflazione», commenta Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio economico Aforisma.
«Nonostante il conflitto ucraino e l’impennata dei costi per le imprese - sottolinea il data analyst - i prodotti come olio, vino, pasta e ortofrutta continuano a registrare buoni risultati sui mercati stranieri, confermando il settore agroalimentare trainante per l’economia regionale. La crescita delle esportazioni continua ad essere trascinata dall’incremento della domanda globale. Il “made in Puglia” rappresenta un elemento di punta della produzione e delle esportazioni in termini di specializzazione del lavoro e della tecnologia. Si tratta dei prodotti dell’industria di trasformazione, che utilizza come materia prima i prodotti dell’agricoltura che, in questo senso, diventa un tassello prezioso della filiera del made in Italy». Esiste anche una significativa componente di prodotti freschi (frutta e ortaggi) che rispondono alle caratteristiche del «made in Italy» per la loro riconoscibilità come prodotti tipicamente nostrani.
«Uno dei principali problemi per definire il “made in Italy” - spiega Stasi - particolarmente evidente nel caso del comparto agroalimentare, deriva dal fatto che spesso i prodotti sono trasformati e richiedono una notevole quantità di materia prima importata, ad esempio, l’olio d’oliva o il grano per la pasta. L’identificazione geografica, dunque, è legata non solo all’origine del prodotto, ma anche e spesso al processo di trasformazione».
Ad ogni buon conto, per l’olio, si registra una crescita del 30,4 per cento (da 136,5 milioni di euro a 178); per il vino, c’è un balzo del 10,4 per cento (da 186,7 milioni a 206); per pasta ed altri prodotti farinacei simili, un aumento del 37,1 per cento (da 174,7 milioni a 239,5) e per la lavorazione e conservazione di ortofrutta c’è un più 11,5 per cento (da 146,3 milioni a 163,2).
Riguardo alla vendita all’estero degli oli e grassi, la Puglia, con i suoi 178 milioni di euro di fatturato, si colloca al sesto posto in Italia, in testa c’è la Toscana (855,8 milioni). Riguardo all’export di vino, la Puglia, con 206 milioni di euro di fatturato, si colloca all’ottavo posto, la prima regione è il Veneto (2.841 milioni).
Riguardo all’export di pasta e prodotti farinacei simili, la Puglia, con 239,5 milioni di euro di fatturato, si colloca al quinto posto, la prima è la Campania (752,7). Riguardo all’export di frutta e ortaggi, la Puglia, con 163,2 milioni di euro di fatturato, si colloca all’ottavo posto, il primo posto è della Campania (1.953,4 milioni).
Naturalmente, il principale mercato di destinazione dell’ortofrutta salentina e pugliese rimane l’Unione europea.