Il ricordo
Maurizio Costanzo a Gallipoli e l’«amore» per i ricci di mare
Fu una toccata e fuga durante l'edizione 1996 del premio Barocco. Ma impressa nella memoria collettiva
GALLIPOLI - C’é un ricordo vivo, in città, della partecipazione di Maurizio Costanzo all’edizione del 1996 del Premio Barocco. Fu toccata e fuga, probabilmente a causa di successivi, immediati impegni. Eppure, forse per la simpatia, forse per l’ironia, fors’anche per la notorietà che lo ha sempre accompagnato nei suoi show televisivi, quella presenza è rimasta nella memoria collettiva. E il cronista ne ha avuto la riprova ieri mattina, con persone che in un bar, davanti alla tazzina di caffè, ricordavano e commentavano quell’occasione d’incontro a distanza.
Era il 31 agosto 1996 e quell’anno il Premio Barocco si svolse sulla banchina di riva del porto, accanto al lungomare Marconi. La serata fu condotta da Daniele Piombi, accompagnato sul palco da Alessandra Canale e Linda Anselmo, e lo spettacolo si avvalse della partecipazione, tra gli altri, di Franco Simone, Francesca Alotta, Alessandro Haber e dell’orchestra della Rai diretta dal Maestro Giuliano Cavicchi.
“Alcune settimane prima - ricorda Fernando Cartenì, patron della manifestazione - ero andato a Roma ad invitare Costanzo accompagnato dal regista Riccardo Di Blasi. Ci ricevette nel Teatro Parioli, disse subito che conosceva il Premio Barocco e che a Gallipoli c’erano degli ottimi ricci di mare, accettò di essere presente e aggiunse di non volere alcun compenso. Successivamente, confermò la presenza, ma ci avvisò che sarebbe ripartito subito dopo la cerimonia di premiazione”.
E i ricci di mare?
“Ne facemmo preparare un grande vassoio - aggiunge Andrea Cartenì, allora come ora braccio destro del padre nell’organizzazione della kermesse - e lo invitammo a venire nel backstage prima che andasse a prendere posto nella prima fila del parterre. Armato di cucchiaino, li degustò commentando: “Una delizia, una vera delizia”.