Unisalento

Lecce, boom di richieste di iscrizioni alla facoltà di Medicina «Medtec»

Monica Carbotta

Intervista a Michele Maffia, ordinario di Fisiologia: «Bilancio ottimo e studenti preparati». In arrivo un Centro di simulazione virtuale e un progetto sulle cardiomiopatie

LECCE - Boom di richieste di iscrizioni alla facoltà di Medicina di Lecce, dove gli studenti a breve potranno usufruire anche di un Centro di Simulazione virtuale. La simulazione virtuale aumentata consentirà di imparare sul campo sia l’anatomia che le dinamiche interventistiche. Ma non è tutto. L’Università del Salento sta avviando una ricerca delle cardiomiopatie su base genetica che vedrà Lecce come terzo centro nazionale di riferimento dopo Pavia e Firenze. A raccontare tutte queste novità è il professore Michele Maffia, ordinario di Fisiologia dell’Università del Salento.

Professore, quindi boom di domande per frequentare Medtec a Lecce.

«Sì. Diverse migliaia di ragazzi hanno fatto domanda per iscriversi da noi facendo il test. Sicuramente c’è stato un boom di richieste sul corso di Medtec».

Il primo bilancio di Medtec a Lecce?

«Il primo bilancio è ottimo. Io insegno Fisiologia dal secondo anno ed ho avuto modo di accertarmi, anche grazie alla seduta di esami della prima sessione di questo secondo anno, che si tratta di studenti motivati e preparati. Certo ci sono sempre situazioni da migliorare perché si tratta di un percorso più complesso con molti insegnamenti che afferiscono a competenze di tipo tecnologico ed ingegneristico. Il bilancio in generale è dunque ottimo, ma non dobbiamo fermarci, dobbiamo risolvere i problemi che si sono presentati».

Quali problemi?

«Problemi come quelli inerenti le attività esercitative, dobbiamo dotarci di alcune attrezzature utili per la didattica. Per risolverli noi dell’area Biomed abbiamo deciso di riunirci come docenti più volte durante l’anno per confrontare gli insegnamenti ed i contenuti per evitare sovrapposizioni e migliorare la didattica del corso. Ci sono stati già un paio di incontri, un altro ci sarà a marzo».

Tra le nuove iniziative?

«Tra le nuove iniziative stiamo organizzando un Centro di Simulazione virtuale molto avanzato, che consente di entrare nel corpo umano con tecniche di realtà virtuale aumentata. Si tratta di una piattaforma informatica che consente di entrare anche nei tessuti e nelle cellule. Questo apparecchio potrà anche essere utilizzato dai chirurghi prima di effettuare alcuni interventi più complessi prevedendo eventuali problematiche che si possono presentare sul campo operatorio durante l’intervento. È uno strumento importantissimo sia per la didattica, sia per la clinica, già in uso in diversi centri italiani».

È già stato acquistato? Dove sarà collocato?

«È già stata acquistata la prima piattaforma per circa 20 mila euro, sarà incrementata da altre applicazioni su richiesta. Molto probabilmente all’inizio sarà collocato all’ISUFI, in seguito forse al Fazzi. Arriverà nei prossimi mesi».

A tal proposito a che punto è l’organico?

«Per il primo e secondo anno ci sono tutti, anzi sono state attivate delle posizioni da ricercatore universitario senior in alcuni settori per contribuire a coadiuvare o sostituire i docenti, perché abbiamo diversi impegni anche su altri corsi di laurea».

E per il terzo anno?

«Anche il terzo anno come docenti dovrebbe essere completo. Da qualche mese abbiamo il professore associato di Farmacologia, quello di Microbiologia Clinica, di Genetica Medica. Stiamo precedendo gradualmente. Abbiamo dovuto accelerare in alcuni settori Med perché contestualmente abbiamo attivato il corso di laurea in Infermieristica anche al Panico di Tricase (che prima era gestito dall’Università di Bari) e questo ha comportato un’accelerazione nella chiamata di alcuni professori di prima fascia su cui eravamo scoperti».

Novità nell’ambito dell’attività di ricerca?

«Come Unisalento stiamo portando avanti diverse attività di ricerca. Personalmente sono coordinatore del progetto SISAGEN-CARDIO che riguarda le cardiomiopatie su base genetica finanziato dal Ministero della Salute che vede la partecipazione di tutte le Asl pugliesi e di alcuni centri di ricerca tra i quali capofila è l’Università del Salento, poi il Politecnico di Bari che supporta gli aspetti tecnologici di intelligenza artificiale e siamo in partnership con l’IRCCS san Matteo di Pavia. Gli altri centri di riferimento sono solo a Pavia e Firenze».

Che modello di studio volete attuare?

«Il modello che vogliamo attuare non è paziente-centrico, ma famiglia-centrico. Partendo dall’individuazione dei pazienti affetti da mutazioni genetiche estenderemo lo studio ai familiari per intercettare altre eventuali situazioni di questo tipo».

Lo studio è già stato avviato?

«È stato avviato a gennaio 2023, ma stiamo aspettando di risolvere alcuni aspetti formali con il Ministero della Salute per poter partire con tutte le attività previste. Al Centro, che sarà collocato al Fazzi, si rivolgeranno anche gli altri ospedali. Saremo un hub regionale di riferimento. Il progetto finanziato ha una durata di 4 anni con possibile proroga di altri 12 mesi».

Privacy Policy Cookie Policy