il caso
Lecce, allarme alcol e minori: in 56 finiti in coma etilico
Scardia (118): «Bevono per ottenere un’euforia a basso costo»
LECCE - Un terzo degli ubriachi finiti in coma etilico negli ospedali salentini è formato da giovani e giovanissimi. I numeri messi nero su bianco dal Servizio 118 della Asl di Lecce indicano che l’alcol tra i giovanissimi sta diventando una vera e propria piaga sociale, anticamera verso altre forme di sballo. A lanciare l’allarme è il direttore del servizio 118, Maurizio Scardia, che alla luce di un recente report nazionale che ha rivelato come l’età media per il consumo di alcol tra i ragazzi si sia notevolmente abbassata (tra i 10 e i 14 anni, con la prima ubriacatura già a 12), illustra i dati riguardanti la provincia di Lecce. «I dati più recenti per la provincia di Lecce - spiega Scardia - evidenziano come, dopo il calo registrato durante il lockdown, si sia abbondantemente recuperato superando i numeri precedenti. Parliamo di ragazzi e ragazze che consumano alcolici, compreso il vino, e superalcolici, sia per ottenere un’euforia a basso costo, sia perché la soglia di pericolosità è avvertita in misura molto minore rispetto all’uso di sostanze stupefacenti che riguarda invece, purtroppo e fortemente, età più grandi. Tra lo sballo con alcol e quello con sostanze psicotrope il passo è breve».
Nei pronto soccorso degli ospedali salentini sono numerosi i casi di coma etilico registrati durante le feste, soprattutto nel periodo estivo. Un migliaio solo nello scorso anno (919 per l’esattezza) e a guardar bene le età si capisce subito come il fenomeno non riguardi solo persone adulte. I minorenni soccorsi in coma etilico sono stati in totale 56, compresi in una fascia di età tra i 13 e i 17 anni. A questi si aggiungono 269 giovani (la fascia più nutrita, compresa tra 18 e 30 anni).
«Sotto osservazione sono sempre le festività e il fenomeno cresce a dismisura nel periodo estivo – conferma il dirigente del 118 – quando nella nostra provincia si riversano migliaia di giovani provenienti da altre regioni italiane e stranieri. Le zone di mare come Gallipoli, Porto Cesareo e Otranto sono quelle in cui i numeri tendono a crescere, specie tra i 15-16enni, ma nonostante i divieti che impongono ai gestori dei locali di divertimento di non servire alcol ai minori, questi riescono a bypassare la normativa acquistando direttamente nei supermercati. Ho più volte segnalato questo problema – ricorda – sottolineando come il consumo di alcolici ha un effetto devastante anche tra i neo patentati. Ragazzi di 18-19 anni che si mettono alla guida inconsapevoli degli effetti e dei rischi a cui vanno incontro». I numeri indicano un numero sostanzioso di ricoveri tra le ragazze e le donne. Nel 2022 sono state in totale 300 a fronte di 619 tra ragazzi e uomini.
«Il superamento della barriera ematoencefalica femminile avviene in maniera più rapida – è la spiegazione di Scardia – ecco perché sono sempre più spesso le ragazze a giungere nei pronto soccorso in coma etilico, a parità di alcol assunto tra i ragazzi. Gli effetti potrebbero essere transitori se il consumo è saltuario, con una sbornia che va via in genere nelle quattro ore successive, ma – avverte – a lungo termine i rischi di cirrosi alcolica e le conseguenze a livello cerebrale sono notevoli. Non dimentichiamoci che più l’età del paziente è giovane – conclude – meno veloce è la metabolizzazione dell’alcol, perché il fegato non produce gli enzimi necessari». Gli altri numeri del report indicano che nella fascia tra i 31 e i 40 anni ci sono stati 124 accessi per stato di ebbrezza, 228 per la fascia compresa tra i 41 e i 50 anni, 242 in totale gli ultracinquantenni.