Commercio

Natale nel Salento, ossigeno per 8500 aziende

Mauro Ciardo

Lo shopping atteso dagli esercenti leccesi e brindisini. Giocattoli, gioielli, dolci, viaggi: ecco per chi aumenta il fatturato a dicembre

Sono 8.500 circa le imprese dei settori legati al Natale nelle province di Lecce e Brindisi.

Si tratta di aziende che, nella maggior parte dei casi, aumentano il fatturato nel mese di dicembre, a ridosso e durante il periodo delle festività. Diverse le categorie merceologiche coinvolte: dai giocattoli ai gioielli, dalla pasticceria agli spumanti, dai cosmetici ai tour operator.

L’Osservatorio economico Aforisma, diretto da DavideStasi, ha censito le imprese attive nel Salento, ad eccezione di quelle inattive e di quelle sottoposte a procedure concorsuali, in un periodo come quello attuale caratterizzato da inflazione a doppia cifra con i prezzi alle stelle delle materie prime sui mercati internazionali.

«Quest’anno - commenta Stasi - si vede l’effetto dell’inflazione sui consumi. Meno prodotti nel carrello, a parità di spesa. Il periodo natalizio, comunque, rappresenta per i salentini un appuntamento irrinunciabile con le eccellenze della nostra enogastronomia».

Le attività dell’agroalimentare più numerose si occupano della produzione di pane e pasticceria fresca. Seguono, in ordine decrescente, quelle di produzione di oli e grassi; quelle lattiero-casearie e di conservazione del latte; ed ancora, quelle di produzione di paste, fette biscottate e prodotti farinacei simili.

«Sono davvero tanti - aggiunge il direttore dell’Osservatorio - i prodotti sulle nostre tavole da difendere da contraffazioni, frodi e violazioni di legge: pericoli che crescono esponenzialmente in prossimità delle feste. Ciò affinché sia preservata la vitalità e l’autenticità di un settore strategico per la nostra economia».

Insomma, un periodo favorevole per il commercio salentino.

«Il periodo natalizio - conclude Stasi - offre una vera e propria boccata d’ossigeno per negozi, grande distribuzione e centri commerciali. Il settore della grande distribuzione risulta quello più avvantaggiato dalla ripresa degli acquisti, che in provincia di Lecce, conta ben 400 esercizi tra supermercati, minimarket, grandi magazzini e ipermercati, contro i 278 del 2010».

Sugli scaffali tanti prodotti italiani: sono 319 i prodotti agroalimentari di qualità con marchio Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita); 526 i vini Doc (Denominazione di origine controllata, tra i quali spiccano i Docg, Denominazione di origine controllata e garantita) e Igt (Indicazione geografica tipica); ed ancora 5.450 i prodotti agroalimentari tradizionali caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.

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