Nel Salento

Melendugno, il grande albero nato tra uncinetto e cuore

Fabiana Pacella

Al lavoro artigiane locali e profughe. Il 10 l’inaugurazione con Romina Power in Piazza Pertini 

Basta metterci il cuore. Sempre in ogni cosa. Punto il resto viene da sé. Perché le energie positive si incastrano e si intrecciano, come fili magici.

E un filo multicolore lungo ben 117mila metri nel Salento unisce le storie, le vite, i paesi, senza distinzione di paralleli e meridiani.

Un messaggio interiore che diventa fisico e parte dalle donne di Melendugno, in provincia di Lecce, artigiane al lavoro da giorni per realizzare un enorme albero di Natale attraverso la lavorazione di fili colorati in stile crochet.

Mamme, figlie, nonne, nipoti, e tantissime donne fuggite da paesi difficili e in guerra, da Libia e Afghanistan ma anche da Romania e da tanti altri angoli di mondo, si sono ritrovate, grazie ad un tam tam del cuore mosso da Annalisa Montinaro, operatrice culturale innamorata della sua terra e delle tradizioni che custodisce, in uno stanzone grande grande a breve diventato fucina di bellezza e comunità.

Un’idea che risale a quattro anni fa «grazie ad un gemellaggio con Trivento - racconta Annalisa Montinaro -, dove è nato il primo albero all’uncinetto. Una trovata straordinaria per i diversi messaggi che lancia, per cui chiesi all’organizzatrice di gemellare la nostra comunità con la sua, accettò con entusiasmo. Ma ancora più entusiasmante fu la risposta delle donne di Melendugno, circa 80 dall’oggi al domani, unite dalla voglia di fare, di rinvigorire una tradizione antica e ritrovarsi con gioia a lavorare».

Il tam tam attraverso i canali social, e quella famiglia è cresciuta giorno dopo giorno, cavalcando anche le difficoltà legate al periodo della pandemia.

Per il Natale 2022, le «Uncinettine melendugnesi» hanno deciso di rilanciare e fare le cose in grande. «Abbiamo acquistato 900 gomitoli, ognuno dei quali è fatto da 130 metri di filo. Il 10 dicembre inaugureremo l’albero in Piazza Pertini, alla presenza di una madrina speciale cui doneremo una coperta realizzata con la stessa tecnica utilizzata per l’albero».

La madrina è Romina Power, che da qualche tempo ha ha acquisito proprio la cittadinanza di Melendugno dove sta finendo di ristrutturare una antica masseria.

117mila metri di fili colorati, intrecciati per unire la tradizione, il tempo, le storie, e sentirsi vicini.

Non solo un albero e una coperta hanno realizzato, però, le uncinettine. In linea con la necessità di un risparmio energetico generale, al posto delle luci natalizie, in piazza campeggia un grande cielo appeso fatto di palle crochet, una sorta di «murrine salentine».

«Ogni anno realizzeremo una coperta con lo stesso stile dell’albero, da donare di volta in volta alla madrina che darà ufficialmente il via alle festività», aggiunge Montinaro.

Ogni anno si sceglie un disegno diverso, le trame complesse e straordinarie di un tappeto persiano anno ispirato le artigiane di Melendugno perché il messaggio sia sempre lo stesso ma la fantasia consenta rielaborazioni differenti anno dopo anno.

Quel filo unisce per davvero, le donne di laggiù con quelle venute da lontano che non si sono mai sentite straniere, come il gruppo di rumene da tempo integrate nella comunità locale dove lavorano per lo più come assistenti di persone anziane o in difficoltà.

Le differenze in questo angolo di Salento sono ricchezza ed energica onda multicolore proprio come i colori dei gomitoli. In occasione dell’inaugurazione dell’albero, per le vie del centro storico si terrà anche la processione delle storie, un modo per ricordare chi il centro storico lo ha vissuto e riempito di lavoro, tradizioni, ricordi e continua in qualche modo ad abitarlo pur avendo lasciato questa terra.

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