La protesta

Lecce, commercianti e residenti in piazza contro la Ztl h24 nel centro storico

Redazione online

Accanto a loro il centrodestra. Durante la manifestazione la consegna simbolica delle chiavi di abitazioni e attività commerciali

LECCE - Sit in di protesta, in piazza sant'Oronzo, contro la Ztl h 24 nel centro storico. L'iniziativa è stata organizzata dalle associazioni dei commercianti, residenti, liberi professionisti e farmacisti del centro storico, aperto alla partecipazione di tutti i gruppi politici ma sostenuto e condiviso solo dalle forze del centrodestra di Palazzo Carafa. 

All'appuntamento c'erano i consiglieri comunali di centrodestra Greco, Giordano, Anguilla, Pala, Pasquino, Martini insieme al Movimento Regione Salento, rappresentato dal segretario Giancarlo Capoccia, e a La Voce di Lecce. Presente anche il centrodestra regionale con il consigliere regionale Paolo Pagliaro e l’ex onorevole Ugo Lisi.

«L’iniziativa ha inteso smuovere e sensibilizzare i cittadini leccesi circa la volontà del Governo Salvemini - dice Giancarlo Capoccia - di voler chiudere h24 il centro storico. Sia chiaro, lo ribadiamo ancora una volta - continua - noi siamo tutti favorevoli alla valorizzazione e alla tutela del centro storico ma bisogna usare le giuste misure per non causare danni alle attività commerciali ed ai residenti, perché una chiusura h24 significa provocare la desertificazione di tutta la zona e questo non può andare bene, non può rappresentare il futuro, significherebbe piuttosto un ritorno al passato, a come era Lecce dentro le Mura 30 anni fa».

Durante la manifestazione è stata ribadita la necessità di realizzare parcheggi pubblici di interscambio collegati da e per il centro della città con servizio navetta; di aumentare il numero di permessi posti auto per singolo nucleo familiare, e di concedere un abbonamento annuale per parcheggi strisce blu e ingressi per carico e scarico in orari concordati per i commercianti. Per i titolari di studi professionali è stato richiesto almeno un singolo permesso e nel caso di studi associati, non meno di due.

Tra le proposte annunciate in piazza anche il diritto di ingresso ai proprietari di immobili non residenti, la creazione di un’app per gestire gli ingressi urgenti ed occasionali nel centro storico.

«Il messaggio che lasciamo al sindaco di Lecce - concludono gli organizzatori - è quello di ascoltare commercianti, professionisti e residenti che vivono il luogo giornalmente, ad ogni ora, per capire cosa può essere giusto o sbagliato e non trincerarsi dietro la sua visione. Il centro storico di Lecce è un patrimonio nazionale e non può essere sacrificato sull’altare delle ideologie».

Commercianti e residenti, simbolicamente, hanno consegnato le chiavi delle loro abitazioni e attività, perchè così - è stato detto - non si può più vivere.

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