notte di follia
Gallipoli, sparò 18 colpi di kalashnikov contro la ex e gli amici: ha chiesto l'abbreviato
Il suo destino processuale si deciderà ad aprile. Il giovane, di 21 anni, ha sempre detto di volerli solo spaventare
GALLIPOLI - Verrà discussa il 6 aprile la richiesta di rito abbreviato per il giovane che, accecato dalla gelosia, nell'agosto scorso, esplose 18 colpi di mitra nel centro di Gallipoli. Una raffica di piombo che, secondo la Procura, fu esplosa con l’intenzione di uccidere la ex compagna che lo aveva lasciato, la sorella di quest’ultima e i suoi amici.
Nel corso dell’udienza, il gup Simona Panzera si pronuncerà sull’istanza di giudizio abbreviato, avanzata dagli avvocati Simone Viva e Giuseppe Bonsegna, legali di Ibrahim Rudi, il 21enne di origini albanesi arrestato con le accuse di tentato omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione e detenzione e porto illegale di armi da guerra. Inoltre, le persone offese potranno costituirsi parte civile. Ricordiamo che nel mese di gennaio, al giovane venne notificato un decreto di giudizio immediato a firma del gip Marcello Rizzo. Il processo con rito ordinario venne fissato per il 2 febbraio davanti ai giudici in composizione collegiale. In seguito, i legali dell’imputato, hanno fatto richiesta di abbreviato (permette lo sconto di pena di un terzo).
Due amici di Ibrahim Rudi sono invece indagati a piede libero per concorso in tentato omicidio e le loro posizioni sono state stralciate. E.C. ed S.L. (queste le loro iniziali) sono assistiti dagli avvocati Simone Viva e Giuseppe De Luca. E.C. avrebbe accompagnato Rudi sul luogo della sparatoria e avrebbe poi contattato telefonicamente S.L. per assicurare la loro fuga a bordo di un auto parcheggiata nelle vicinanze. Quest’ultimo avrebbe anche consentito ai due amici di rifugiarsi in un immobile a Novoli. Anche S.L. avrebbe agito animato dalla gelosia per la fine della relazione con una giovane presente al momento dei fatti.
Dopo la sparatoria, Rudi venne raggiunto da un decreto di fermo a firma del pubblico ministero Maria Consolata Moschettini. Secondo la Procura «con una pluralità di azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso compiva atti diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della ex, della sorella e degli altri amici esplodendo 18 colpi di arma da fuoco, non riuscendo nell’intento per ragioni indipendenti dalla sua volontà».
Ibrahim Rudi, nel corso dell’udienza di convalida del fermo, davanti al gip, ha affermato che non voleva uccidere nessuno. Voleva solo “spaventare” il gruppo che è riuscito a trovare un riparo, mentre sparava 18 colpi ad altezza uomo, nella notte tra il 9 ed il 10 agosto scorso, in via Kennedy, nel centro storico di Gallipoli. Al termine dell’udienza, il gip Rizzo ha convalidato il fermo e confermato il carcere.