Il caso
Lecce, ricoverato in Psichiatria dopo aver ucciso a calci gatto: aggredisce anche medico e infermiere
Ancora protagonista il 30enne sloveno denunciato ad inizio settimana dalla polizia locale per aver brutalmente colpito e ucciso un felino nel centro storico. Destinatario di un Tso ha aggredito per futili motivi i sanitari. Intervenuti i carabinieri
LECCE - Dopo aver ucciso un gatto nel centro storico di Lecce, aggredisce un infermiere e un medico al Vito Fazzi: torna a far parlare di sé il 30enne sloveno denunciato ad inizio settimana dalla polizia locale per aver brutalmente colpito e ucciso a calci un felino nel centro storico del capoluogo salentino. Destinatario di un Trattamento sanitario obbligatorio questa mattina ha aggredito per futili motivi i sanitari: per fermarlo sono intervenuti i carabinieri.
Il 30enne, senza fissa dimora, con evidenti problemi di squilibrio mentale era ricoverato presso il reparto di psichiatria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, rendendosi autore di un nuovo atto di violenza aggredendo, questa volta, il personale sanitario in servizio. Secondo una prima ricostruzione dei fatti l’episodio si sarebbe verificato nella mattinata quando l'uomo, in seguito ad un attacco d’ira, ha iniziato ad inveire e a colpire con calci e pugni alcuni sanitari del reparto, un medico e un infermiere.
Poi senza alcun motivo l'uomo ha improvvisamente sfogato la sua rabbia contro i due sanitari di turno, rimasti feriti. L’aggressore è stato fermato dai carabinieri.