Il caso
Naike Rivelli nei guai: respinta la richiesta d'archiviazione per insulti social a pm della strage dei treni
La figlia di Ornella Muti nel mirino perché si scagliò sui social contro la magistrata ritratta in atteggiamenti goliardici con uno dei legali degli indagati della tragedia sulla Corato-Andria
LECCE - È stata respinta la richiesta di archiviazione per Naike Rivelli, la figlia dell’attrice Ornella Muti, indagata per diffamazione in relazione ad un post su Instagram ritenuto offensivo per l’ex pubblico ministero di Trani Simona Merra, attualmente in servizio a Bari.
Lo ha deciso il gip del Tribunale di Lecce Simona Panzera, la quale ha accolto l’opposizione all’archiviazione presentata dal professor Francesco Vergine, legale della persona offesa. La Procura di Lecce avrà quindi quattro mesi di tempo per accertare «la riferibilità dell’indagata al profilo Instagram ove veniva pubblicato il post per cui si procede e se quanto pubblicato sul citato profilo sia attribuibile personalmente alla Rivelli». Il post risale al 20 marzo 2018. La figlia di Ornella Muti avrebbe pubblicato una foto - già nota alle cronache, risalente al 2013 - che ritraeva l’allora pm tranese in atteggiamenti confidenziali con il legale di uno dei soggetti coinvolti nell’inchiesta da lei condotta sul disastro ferroviario fra Andria e Corato, corredandola con considerazioni ingiuriose. Lo scatto della Merra, all'epoca dei fatti, fece un tale clamore che il Csm sanzionò la pm per non essersi astenuta dall'indagine. L’inchiesta della procura leccese, competente per i reati commessi o in cui sono coinvolti come parti offese magistrati della Corte d'Appello di Bari, prosegue.