La testimonianza
Lecce, il cestista ucraino Anthony Tyrtyshnik: «Pronto a lasciare il basket e imbracciare un fucile»
Il giocatore ha appena 20 anni e veste da quattro stagioni la maglia granata del Nardò, in A2. È arrivato in Italia nel 2016
NARDO' - Vent'anni compiuti, da quattro stagioni con la maglia granata del Nardò nel campionato nazionale A2 di basket. È in Italia dal 2016. Ha giocato ad Arezzo, Caserta e poi Nardò, città dove vive. Iscritto al terzo anno di Scienze della Comunicazione, Anthony Tyrtyshnik, play ucraino, racconta dalla Puglia la guerra nel suo Paese.
Come sta la sua famiglia?
«I miei stanno bene. I nonni sono a Kiev. Stiamo cercando di portarli fuori città, insieme ai gatti e ai cani che vivono con loro. Anche i miei amici al momento sono in Ucraina»
Che idea si è fatto di quello che accade?
«Ai tanti russi scettici a causa della propaganda va spiegato che oggi sono morti più di 2mila civili ucraini, più di 5500 militari russi e sono tantissimi i veicoli militari impiegati. È difficile far passare questo messaggio in un regime totalitario ma finché non agisce il popolo russo, la situazione peggiorerà».
Ha detto che sarebbe pronto a combattere
«È brutto prendere il fucile e rischiare la vita, però andrei ad aiutare in qualche modo. Da qui ho difficoltà a dormire. Posso solo immaginare com’è svegliarsi con le sirene o dormire nella metropolitana».
In Salento cosa state organizzando?
«La nostra società di pallacanestro e anche il Rotary Club di Nardò, attraverso Marcello De Simone, stanno facendo la loro parte: raccolta fondi e beni di prima necessità. Forse riusciremo a portare tutto al confine con la Polonia. Speriamo anche di far arrivare in Italia i familiari degli ucraini che vivono qui».
Si può fare qualcosa dai campi di gioco?
«Sono sempre stato d’accordo col detto “Fuori lo sport dalla politica!”, ma se il Cska Mosca è la squadra del Ministero della Difesa russo, è normale che lì lo sport non sia estraneo alla politica».