La controversia
Lecce, il papà è no-vax, la mamma a favore: giudice autorizza vaccinazione di due bimbi
La decisione del magistrato che ribadisce l'importanza del vaccino anti-Covid
Il giudice autorizza la vaccinazione per due fratellini, nonostante il parere contrario del padre no vax.
È questo quanto stabilito da un magistrato salentino, chiamato a dirimere nell'ambito di un ricorso urgente una controversia fra due coniugi, rispettivamente madre e padre di due bambini che frequentano una scuola elementare nel Leccese.
L'ordinanza, in sostanza, consente alla donna di far somministrare il vaccino anti Covid ai due fratelli, nonostante il diniego del padre.
Nell'esprimere la propria contrarietà, l'uomo aveva portato all'attenzione del giudice una serie di documenti che però non erano aggiornati sulle ultime evidenze scientifiche riguardo l'efficacia della vaccinazione nella fascia di età compresa fra i 5 e gli 11 anni. Ma non solo. Aveva inoltre prodotto ulteriori atti, relativi però a vaccini diversi da Pfizer, l'unico autorizzato dagli enti regolatori per la somministrazione ai più piccoli.
Oltre a richiamare i pareri della commissione tecnico scientifica dell'Aifa, il giudice ha ravvisato di dover decidere con urgenza, anche alla luce dell'ampia circolazione virale, specialmente fra i bambini, in base all'esigenza, ritenuta «non differibile», di aumentare la protezione dai rischi della malattia, assicurare il regolare svolgimento della vita sociale e di conseguenza il benessere psico – fisico dei minori.
In conclusione, il giudice scrive che il diniego del padre a prestare il consenso alla somministrazione del vaccino vada contro l'interesse dei figli.
La pronuncia del magistrato si inserisce nel solco già tracciato dalla giurisprudenza in materia. Basti pensare ad una recente pronuncia del Tribunaledi Milano, che ha autorizzato un padre separato a provvedere – senza il consenso della madre, che si era opposta in quanto dichiaratamente no vax – a vaccinare la figlia di 11 anni.
Ma accade anche che, in determinate circostanze, un minorenne possa vaccinarsi contro il volere dei genitori. E' successo a Monza, dove una ragazza quindicenne voleva vaccinarsi contro il Covid ma il padre separato non era disposto a rilasciare l'autorizzazione. La legge e la giurisprudenza impongono, in questi casi, di tenere conto della volontà dell'adolescente e di rispettarla, tanto più quando essa è manifestata in modo consapevole e ben informato sul rapporto tra vantaggi e rischi del vaccino. Il punto di riferimento è la salute del minorenne. Si tiene conto che la mancanza di copertura vaccinale non soltanto un concreto rischio di contrarre la malattia, ma anche pregiudizievoli limitazioni alla sua vita di relazione nei più svariati ambiti, dalla scuola alle attività sportive, per finire ai rapporti con gli amici.