La sentenza
Lecce, condannati a 24 anni due mercanti del sesso
Avevano comprato e ridotto in schiavitù una giovane bulgara, che tentò anche di fuggire
Lecce - Sono stati condannati a 12 anni di prigione due bulgari residenti a Cursi e Taviano. I giudici della Corte d'Assise di Lecce (presidente Pietro Baffa) li hanno ritenuti colpevoli di riduzione in stato di schiavitù e sfruttamento della prostituzione.
Tsvetan Tsvetanov, di 46 anni, originario della Bulgaria e domiciliato a Cursi, e Aleksandar Georgiev, 27 anni, di Taviano, sono finiti in prigione grazie alla denuncia della vittima, una giovane bulgara di 19 anni.
I fatti risalgono al 2014. La donna venne fermata dai carabinieri di Gallipoli lungo una strada di Sannicola, dove la ragazza era costretta a prostituirsi. La giovane era in compagnia dei due imputati ma una volta sola ebbe il coraggio di raccontare ai carabinieri l'inferno subito, la segregazione in casa, gli incontri a pagamenti a cui era costretta.
In una circostanza la ragazza cercò anche di scappare ma i due riuscirono a rintracciarla a Lecce, dove era in procinto di prendere un pullman che l'avrebbe ricondotta in Bulgaria, e a riportarla sulla strada, per lucrare sul suo corpo.