Mafia e politica
Lecce, scandalo alloggi popolari: «Inutilizzabili le intercettazioni del senatore Marti»
Così il relatore della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari
Bari - Lo scontro sull'uso delle intercettazioni era esploso fin dalle prime fasi del dibattimento. Il processo? Quello sull'assegnazione delle case popolari a Lecce, uno scandalo divampato nel settembre 2018: 7 arresti 46 indagati e le pesanti accuse per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, abuso d’ufficio e falso ideologico. Negli atti del processo, com'è noto, confluiscono le intercettazioni di Roberto Marti, senatore salentino della Lega. Intercettazioni che potrebbero ora diventare inutilizzabili: la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari dovrebbe pronunciarsi già oggi sul caso. La tesi del relatore della Giunta, l'avvocato Mehinhard Durnwalder, sostanzialmente sposa la difesa dell'avvocato Corleto, difensore di Marti, che già dinanzi ai giudici aveva sollevato il tema dell'inutilizzabilità di messaggi e telefonate raccolti dagli uomini della Guardia di Finanza. Le intercettazioni sarebbero «casuali ed episodiche», soltanto 30 su 1300. All’epoca dei fatti oltre tutto il senatore leghista non era neppure indagato. Le conclusioni di Durnwalder sulle quali la giunta si pronuncerà forse già in giornata, sono invece sull'utilizzo dei messaggi scambiati con Rosario Greco, autista di Damiano D'Autilia, consigliere comunale a Lecce, tra gli indagati dell'inchiesta. Greco, secondo la Procura, sarebbe stato l'anello di congiunzione tra la politica e il boss Maurizio Briganti. Il nodo è dunque l'uso in dibattimento delle intercettazioni tra Marti e gli ex assessori del Comune di Lecce Attilio Monosi e Luca Pasqualini. Il cuore della storia è l'assegnazione di un immobile confiscato alla mafia ad Antonio Briganti, fratello di Maurizio. Nella vicenda sono coinvolti anche Damiano D'Autilia, Monosi e Pasqualini, lo stesso Rosario Greco, Antonio Briganti e sua moglie Luisa Martina. I reati contestati: tentato abuso d'ufficio, tentato peculato, falso ideologico, Questo dunque l'orientamento della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Sulla stessa linea di Durnwalder anche il senatore Pietro Grasso di Leu (già procuratore nazionale antimafia) .