Il caso
Lecce, chiesa chiusa per escrementi di piccioni: niente supplica al Rosario
I fedeli scrivono a soprintendenza, curia e sindaco
«La chiesa è chiusa per il guano dei piccioni e non potrà recitare la supplica alla Madonna del Rosario, nella prima domenica di ottobre». I fedeli protestano per la situazione nella quale si trova la chiesa di san Giovanni Battista, dedicata anche alla Madonna del Rosario e, per il tramite del Comitato popolare Nuova Rudiae, scrivono alla Soprintendenza, alla Curia arcivescovile ed al sindaco. «Rinnoviamo la richiesta d’intervento per far fronte allo scempio che da tempo i piccioni stanno causando all’interno della basilica del Rosario - dice il presidente Leo Ciccardi - Siamo molto rammaricati per il ritardo accumulato per ripristinare lo stato dei luoghi, nonostante la Curia Affari generali si sia messa a disposizione delle Belle Arti, disponendo anche i finanziamenti per i lavori di bonifica e messa in sicurezza delle prese d’aria sulla volta e della stessa tettoia della Basilica, divenuta luogo di nidificazione dei volatili». Tracce della presenza dei piccioni si notano anche all’esterno, sulla gradinata e luno il perimetro della chiesa.
I cittadini sollecitano le autorità preposte affinché «la Chiesa sia restituita alla sua funzione per i fedeli e anche ai turisti».
È da dire che la chiesa è ancora delimitata dalle recinzioni per il cantiere del restauro, da qualche anno a questa parte. Il cartello antistante il portone rimanda ad un apposito sito esplicativo, nel quale si legge che «gli interventi di restauro della facciata della Chiesa di San Giovanni Battista sono avvenuti tra gennaio 2017 e maggio 2018, e sono stati eseguiti dalla ditta Marullo Costruzioni per il Segretariato Regionale del MiBAC per la Puglia e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Brindisi, Lecce e Taranto. I lavori hanno riguardato la porzione superiore della facciata, zona maggiormente esposta all’azione degli agenti atmosferici e quindi più compromessa. È stata eseguita la messa in sicurezza di numerosi elementi pericolanti della decorazione lapidea a rischio di distacco e caduta. Si è trattato di interventi preliminari ad un consolidamento strutturale volti a risolvere le situazioni di maggiore criticità e urgenza».
Ci si chiede, pertanto, per quale ragione la situazione risulti bloccata.