Il caso

Lecce, protesi e mazzette: in cella imprenditore e una dirigente Asl

Redazione online

L'operazione della guardia di finanza: il funzionario assegnava direttamente le pratiche ai singoli imprenditori, di fatto ignorando il diritto di scelta del paziente

LECCE - Con le accuse di corruzione, falso ideologico e turbata libertà nella scelta del contraente, il Gico della Guardia di Finanza di Lecce ha arrestato Carmen Genovasi, 46 anni, funzionaria dell’Ufficio protesi dell’Asl Lecce, e un rappresentante di 57 anni, dipendente di un’azienda leccese di produzione protesi.

I militari del Gico hanno compiuto un blitz nell’Ufficio protesi, all’ex ospedale in piazzetta Bottazzi, dove l’uomo sarebbe stato sorpreso mentre consegnava alla funzionaria 850 euro in cambio, secondo le indagini, di prescrizioni già autorizzate da portare poi all’Asl di Lecce per l’incasso.

Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, coordinate dalla Procura, parlano di un rapporto corrotto tra la funzionaria e alcuni imprenditori del settore protesi (ausili ortopedici e audiometrici), basato sullo scambio di denaro e altre regalie. Secondo gli investigatori, la funzionaria assegnava le pratiche ai singoli imprenditori direttamente, di fatto ignorando il diritto del paziente di scegliere le protesi, spesso pagandole più del dovuto o fornendo ausili non esattamente adeguati alle necessità.

Privacy Policy Cookie Policy