Il caso
Lecce, per lavoratori appalto ferroviario niente Cig Covid: la Cgil scrive al Prefetto
In centinaia sono senza stipendio
LECCE - Cgil e Filt di Lecce chiedono un intervento del prefetto Maria Teresa Cucinotta, nei confronti del Ministero del Lavoro, per «sbloccare subito il pagamento della cassa integrazione» ai lavoratori, in questo caso del trasporto.
In una lettera inviata ieri - fanno sapere oggi in una nota i segretari provinciali di Cgil e Filt, Valentina Fragassi e Giuseppe Guagnano - si precisa come «da oltre due mesi centinaia di lavoratori degli appalti ferroviari attendano l’agognato sussidio. In particolare i dipendenti di Dussmann Service e Boni spa, che hanno diritto alla cassa integrazione ministeriale in deroga, e i lavoratori ferrotranvieri della ditta Tundo, che aspettano i versamenti del Fondo integrazione salariale (Fis)».
«Sulle spalle di queste centinaia di lavoratori - scrivono nella lettera - gravano impegni finanziari, mutui e il sostentamento delle rispettive famiglie»: sono in condizioni "sempre più precarie. Dobbiamo in tutti i modi evitare che si creino condizioni di disagio che possano favorire organizzazioni criminali e usurai. Il Governo sblocchi immediatamente il pagamento degli ammortizzatori sociali».
«A livello nazionale - prosegue la nota - sono oltre 10mila gli addetti agli appalti ferroviari che non ricevono gli assegni previsti per contrastare la crisi causata dal Covid. Sono coinvolte società di pulizie a terra e a bordo treno, ristorazione, accompagnamento notte, logistica, pulizia stazioni e assistenza ai disabili. Lavoratori sui quali, prima della pandemia, già gravavano crisi aziendali, ritardi nel pagamento degli stipendi, mancanza di liquidità delle aziende».