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Taranto, Arcelor Mittal proroga la Cig covid per altre 9 settimane. Melucci: «È una vergogna»

 
Redazione online

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Conte: «Mittal chiede 5000 esuberi, inaccettabile». Governo disponibile a discutere immunità

La sospensione - si legge nel documento a firma del direttore delle Risorse umane Arturo Ferrucci - interesserà complessivamente, e secondo le esigenze dell’azienda, 5.623 operai, 1.522 impiegati, 871 equivalenti e 131 quadri

Venerdì 04 Settembre 2020, 14:54

17:22

TARANTO - ArcelorMittal ha comunicato ai sindacati l’incremento, a partire dal 14 settembre, di ulteriori 9 settimane della cassa integrazione con causale Covid-19 per un numero massimo di 8.147 dipendenti del siderurgico di Taranto. La procedura è in continuità con quella avviata il 3 agosto e per 6 settimane, che aveva sostituito la cassa integrazione ordinaria. 

L’azienda afferma di essere costretta, suo malgrado, a incrementare il numero di settimane di cassa integrazione «a causa del perdurare della riduzione dell’attività lavorativa riconducibile alla situazione di emergenza epidemiologica da virus Covid-19 in atto a livello nazionale». La sospensione - si legge nel documento a firma del direttore delle Risorse umane Arturo Ferrucci - interesserà complessivamente, e secondo le esigenze dell’azienda, 5.623 operai, 1.522 impiegati, 871 equivalenti e 131 quadri. Il provvedimento riguarderà anche 13 impiegati degli uffici di Milano di AmInvestCo. A Taranto si procederà alla consultazione con i sindacati il giorno 8 settembre alle ore 12, ma l’azienda spiega che "trattandosi di un evento oggettivamente non evitabile che rende indifferibile la riduzione dell’attività lavorativa», si andrà avanti con la procedura.

IL COMMENTO DI MELUCCI - «Noi seminiamo in città ogni giorno buona economia, loro con la scusa del Covid-19 continuano a impoverire le vite dei tarantini. È tutta qui la risposta a cosa deve fare il Governo con il negoziato ex Ilva. Una sola parola per questa ennesima lettera di ArcelorMittal: vergogna. Anzi due: andatevene». Così il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci commenta in una nota la nuova richiesta di Cassa integrazione con causale Covid-19 presentata da ArcelorMittal per un massimo di 8147 dipendenti dello stabilimento siderurgico di Taranto dal 14 settembre e per 9 settimane. 

LA LETTERA A FRANS TIMMERMANS - «Questo futuro è stato scritto anche per Taranto, o in riva al Mar Ionio dobbiamo svegliarci dal sogno europeo, perché il nostro appuntamento con questa modernità deve essere nuovamente rimandato, per salvaguardare il bilancio di ArcelorMittal?». È uno dei passaggi-chiave della lettera che il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha inviato a Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione Europea e commissario per il clima e il Green Deal europeo. Una lunga missiva con la quale il primo cittadino, ponendo tutte le questioni più importanti che gravitano attorno al tema della transizione ecologica del territorio, ha invitato il commissario a Taranto per «ascoltare quelle parole chiare e definitive a cui aspiriamo». La prospettiva da evitare, aggiunge, è che Taranto sia «il più grande fallimento dell’azione comunitaria». È solidale «nei fatti l’Europa con Taranto, o intende voltarsi dall’altra parte e consentire che quel negoziato sia condotto nell’interesse di quei poteri piuttosto che dei cittadini e dell’ecosistema?», ha chiesto Melucci a Timmermans, riferendosi al confronto in corso tra Governo e ArcelorMittal per definire la nuova governance dello stabilimento ex Ilva. Il primo cittadino cita anche le parole di Papa Francesco che, parlando a un gruppo di esperti francesi al lavoro sull'enciclica «Laudato sì», ha esortato a lavorare affinché tutti compiano un cammino di conversione ecologica, capace di mostrarci come tutto sia correlato. «Diversamente -si è domandato ancora il primo cittadino nella lettera al commissario - cosa racconteremo ai bambini di Taranto?». 

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