Il caso
Agente segreto di Alessano morto a Parigi, il fratello: «Nessun complotto»
L’autopsia: nessun giallo, è stato un infarto. L’uomo era in Francia per partecipare a un corso di lingue
ALESSANO - ALESSANO «È una morte inspiegabile perché gli ultimi controlli cardiologici erano andati bene, ma al momento non crediamo ad alcun complotto». A parlare a nome della famiglia dell’agente segreto Massimo Insalata, 50enne originario di Alessano trovato morto vicino al suo albergo a Parigi, è il fratello Paolo. La notizia della morte del funzionario di Palazzo Chigi è rimbalzata nel suo paese natale quasi immediatamente, visto che qui vive la famiglia: gli anziani genitori, un fratello e una sorella.
Massimo aveva lasciato il Salento da giovane dopo l’arruolamento nell’Arma dei carabinieri, poi la carriera fino a diventare tenente colonnello e la decisione successiva di passare alle dipendenze della presidenza del Consiglio, che in queste ore, insieme con i funzionari del Ministero degli Esteri, sta seguendo la vicenda direttamente. Dopo il matrimonio aveva avuto tre figlie e viveva a Fiuggi spostandosi continuamente per lavoro nella Capitale. Appena poteva tornava nel suo amato Salento per trascorrere periodi di relax, in particolare tra Lecce, Alessano e Santa Maria di Leuca.
La famiglia esclude che ci possa essere alcun giallo dietro il decesso. «Nessun lago di sangue vicino al corpo e nessuna profonda ferita, solo un piccolo taglietto al mento - conferma il fratello, ufficiale dei carabinieri oggi in congedo - tutto porta a pensare che si sia trattato di un improvviso malore. Un epilogo certamente inimmaginabile visto che appena quindici giorni fa aveva effettuato una visita cardiologica e si era addirittura sottoposto a una prova di sforzo».
Lunedì con un volo messo a disposizione da Palazzo Chigi sono state la moglie Cristiana e le tre figlie a recarsi a Parigi per il riconoscimento. La salma dovrebbe far rientro in Italia domani in attesa dei funerali che si svolgeranno a Fiuggi. «Pensiamo anche a una cerimonia di commemorazione a Lecce - ha aggiunto il fratello - ma in queste ore è ancora troppo presto per decidere. Vogliamo sottolineare la grande vicinanza di Palazzo Chigi e del ministero degli Esteri dimostrata in questo momento, facendosi carico di ogni incombenza legata alle procedure di rimpatrio di Massimo».