Palazzo Carafa

Lecce, Ufficio Casa sguarnito: fuggifuggi dei dipendenti

Fabio Casilli

Non c’è personale per fare i controlli e scovare gli abusivi

LECCE - L’Ufficio Casa del Comune di Lecce, tra trasferimenti e malattia, è quasi completamente sprovvisto di personale. Pare tra l’altro che nessuno dei dipendenti, anche in seguito alle notizie di pressioni, minacce e richieste di ogni tipo, che stanno emergendo dall’inchiesta giudiziaria, voglia avere a che fare con quel settore. E non c’è neppure chi possa effettuare i controlli per verificare l’esistenza di abusivi (e ce ne sono) negli alloggi pubblici. Tant’è che ora palazzo Carafa vorrebbe trasferire competenze e gestione sui 630 appartamenti di sua proprietà ad Arca Sud Salento, ex Iacp.

Ma, come se non bastasse, a questo si aggiunge una commissione provinciale per gli Alloggi Erp, che dovrebbe esaminare oltre un centinaio di ricorsi alla graduatoria, ma non si riunisce per mancanza (causa malattia) del suo segretario.
Un quadro per nulla rassicurante quello emerso, ieri mattina, nel corso della Commissione Servizi sociali, convocata dal presidente Cosimo Murri dello Diago per conoscere la situazione delle case popolari in città. In particolare, alla luce del terremoto giudiziario che ha coinvolto amministratori, dirigenti e funzionari del Comune di Lecce. Alla seduta erano presenti anche l’assessore Saverio Citraro e la dirigente Anna Maria Perulli. Proprio quest’ultima, circa un anno fa, ha sospeso in autotutela la graduatoria per l’assegnazione, in cui risultavano diversi non aventi diritto.

«Il problema è che la commissione provinciale sugli alloggi Erp, che dovrebbe valutare i ricorsi, non si riunisce da mesi perché ha il segretario malato e a gennaio andrà in pensione - ha detto l’assessore Citraro - Ma questo non dipende da noi. Per quanto ci riguarda, non abbiamo nemmeno la possibilità di avere un vigile urbano che possa fare le verifiche sugli abusivi». E a rincarare la dose ci ha pensato la dirigente Perulli: «Il percorso per ricostruire quel settore non è per nulla facile - ha ammesso - Si è alla ricerca della documentazione per procedere ad un inventario, ad una banca dati che ora non esiste, ma spesso non si ritrovano carte, verbali di assegnazione. E del personale a nostra disposizione, un dipendente è stato trasferito ad altro settore e due impiegate sono in malattia. Io ho potuto solo procedere a eliminare quelli che notoriamente sono considerati abusivi».

Ma l’opposizione è andata all’attacco. Per Bernardo Monticelli Cuggiò «è da registrare una vera e propria resa dell'amministrazione: coloro i quali hanno presentato ricorso non hanno ancora risposta. E se assessore e dirigente si trincerano dietro le difficoltà, la situazione è destinata a peggiorare». Mentre, per Fabio Valente (M5S) parla di situazione kafkiana: «È incomprensibile che non si possa destinare qualche risorsa della Polizia municipale per verificare le occupazioni abusive, la mancanza dell'Amministrazione contribuisce ad aumentare la sfiducia della cittadinanza». Ma dai banchi del centrosinistra è arrivata una difesa dell’Amministrazione del sindaco Carlo Salvemini. «L’Ufficio Casa di Lecce è da sempre sottodimensionato, forse volutamente - ha detto Antonio Rotundo (Pd) - Ci sono state ripetute nostre iniziative, in cui si chiedeva non solo un potenziamento, ma una riorganizzazione». Per Gabriele Molendini (Lecce città pubblica) «ci sono responsibilità precise che stanno emergendo dall’inchiesta e ora ne paghiamo lo scotto. Non siamo tutti vergini».

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