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La Puglia e il voto del ‘48 la Dc «vola» in Salento

Annabella De Robertis

La prima tornata dell’era repubblicana

«La campagna elettorale in Puglia è finita» titola «La Gazzetta del Mezzogiorno» il 17 aprile 1948: si tratta delle prime elezioni dopo l’entrata in vigore della Costituzione. La giovanissima Repubblica italiana è ancora estremamente provata dalla guerra. Nei serrati confronti tra le forze politiche, centrale è il tema degli aiuti americani per la ricostruzione economica dell’Italia e dell’Europa. Il Paese è, d’altra parte, anche «il fronte più caldo della guerra fredda»: per gli Stati Uniti una vittoria dei comunisti italiani rappresenterebbe un pericoloso caso di estensione dell’area di influenza sovietica.

Gli americani, dunque, danno massimo appoggio al governo italiano, potenziando gli invii di aiuti alimentari e alimentando efficacemente la campagna di propaganda contro il comunismo. Due schieramenti, fortemente contrapposti, si contendono il voto: quello di centro, monopolizzato dalla Democrazia cristiana, e quello d’ispirazione comunista e socialista, il Fronte democratico popolare. Per la Dc, si legge sulla «Gazzetta», Resta ha tenuto l’orazione finale a Turi, Lecciso e Gabrieli a Lecce, Antonio Perrino nella sua Brindisi. Per il Blocco Nazionale l’avv. Carlo Russo-Frattasi ha chiuso la campagna elettorale a Bari, l’on. Perrone Capano a Foggia. Armando Lenoci e Pier Fausto Palumbo, della lista di Unità Socialista, hanno tenuto comizi nel barese. Curiosamente, ma non troppo, mancano notizie relative ai candidati comunisti: ai loro elettori, anzi, è rivolto un accorato appello del Comitato civico nazionale, affinché rivedano il proprio voto.

L’affluenza alle urne sarà altissima (più del 92%) e, alla fine, la Dc avrà il 48,5% e la maggioranza dei seggi, mentre il Fronte Popolare otterrà il 31%: il voto in Puglia e Basilicata sarà abbastanza in linea con i risultati nazionali, con dei picchi importanti in favore della Dc in particolare nell’area salentina. Prenderà avvio, così, il quarto degli otto governi consecutivi guidati da Alcide De Gasperi.

Cifarelli e il Pri Intervistato da Oronzo Valentini in prima pagina, Michele Cifarelli spiega cos’è il Partito repubblicano. Democrazia, meridionalismo, riforma agraria, pace internazionale, creazione degli Stati Uniti d’Europa: sono le parole-chiave dell’illustre giurista barese. Già membro del Movimento liberalsocialista, nato sotto il regime e per questo perseguitato, è stato uno dei protagonisti di Radio Bari, la prima voce dell’Italia libera, e segretario del I Congresso dei Comitati di liberazione nazionale, tenutosi a Bari nel ‘44. Dopo aver militato nel Partito d’azione, nel ‘48 è segretario regionale del Pri.

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