Mobilità verde

Dalle bici ai bus, ecco gli obiettivi fissati dal Pnrr

Leonardo Petrocelli

Un blocco 8,58 miliardi di investimenti si concentra sulla dimensione locale e in particolare su quattro nodi tematici

La mobilità del futuro, sia urbana che extraurbana, passa dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che, al segmento, dedica ampi capitoli. Difficile operare una quantificazione esatta degli investimenti, spesso sparpagliati in paragrafi diversi del Plan. Di base però è facile cogliere l’intendimento generale: una drastica riduzione dell’uso dell’automobile in favore di trasporto pubblico e mobilità alternativa. Un blocco 8,58 miliardi di investimenti si concentra sulla dimensione locale e in particolare su quattro nodi tematici. Il «rafforzamento della mobilità ciclistica», innanzitutto, con i vista la realizzazione di 750 km di piste urbane e 1.250 km di vie turistiche per un costo complessivo di 0.60 miliardi. Più corposo (3.60) l’investimento che guarda al «trasporto rapido di massa» con metro, tram, filovie e funivie destinate a un rafforzamento importante nelle aree metropolitane con l’obiettivo di abbattere del 10% il traffico auto. Ancora, le famose «colonnine» cioè le infrastrutture di ricarica elettrica che dovrebbero popolare autostrade e centri urbani con innesti rispettivamente da 7.500 e 13.755 unità. Si chiude con il rinnovo delle flotte dei bus e dei tram per altri 3,6 miliardi. Nel più ampio e variegato capitolo su viabilità, porti e ferrovie, infine, si rileva la volontà di ridurre l’utilizzo di treni a diesel soprattutto dove il loro impiego assume proporzioni notevoli (è il caso pugliese e lucano). A fronte dell’impossibilità di elettrificare, si aprono le porte della sperimentazione a idrogeno per il trasporto passeggeri.

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