i funerali
Strage di Castel D'Azzano, il giorno dell'addio per i 3 carabinieri morti nell'esplosione: «Hanno servito la patria con amore»
Tra le vittime anche Marco Piffari, 56enne originario di Taranto. Presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni
A Padova i funerali di Stato dei tre carabinieri uccisi nell'esplosione di Castel D'Azzano (Verona). A ricordare Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Piffari, nella basilica di Santa Giustina, anche il presidente Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni con moltissime delegazioni di partiti. Applausi scroscianti non appena le bare vengono sollevate per fare ingresso in basilica. Le tre bare sonno avvolte nel tricolore e su ognuna c'è una foto.
Nella chiesa in Prato della Valle sono giunti i presidenti di Senato e Camera, la premier Giorgia Meloni, con i ministri del Governo, Elly Schlein con una delegazione del Pd. Ad accoglierli e a salutarli sul sagrato il presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Padova, Sergio Giordani.
Alla funzione sono presenti anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, e il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo.
Concelebrano le esequie, mons. Claudio Cipolla e mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona.
Centinaia di uomini delle forze dell'ordine, mischiati a semplici cittadini, si sono radunati già dal primo pomeriggio davanti alla basilica di Santa Giustina a Padova.
Il rito è celebrato da mons. Gianfranco Saba, ordinario militare per l'Italia, che concelebra la messa assieme al vescovo di Padova Claudio Cipolla, a quello di Verona Domenico Pompili, all'abate di Santa Giustina dom Giulio Pandoni, a Vincenzo Pizzimenti, cappellano militare del Comando Regionale, don Corrado Tombolan, cappellano militare della Legione Carabinieri "Veneto" e a don Giovanni Tanca, segretario del Vescovo Ordinario Militare per l'Italia.
Sono giunti in chiesa i familiari delle vittime, i vertici dell'Arma e colleghi dei deceduti, tra cui alcuni militari che erano assieme a loro a Castel D'Azzano, con evidenti segni delle lesioni subite nello scoppio. Nel sagrato è schierato il picchetto d'onore di tutte le forze dell'ordine e dell'esercito.
"La vittoria sul mondo e sul male è anche l'amore di chi serve la patria, cioè il prossimo, garantendo la giustizia, il bene comune, la stabilità delle istituzioni preposte a custodire nell'ordine e nell'armonia la comunità umana". Lo dice l'arcivescovo Gian Franco Saba, Ordinario militare per l'Italia celebrando i funerali dei tre Carabinieri morti a Castel d'Azzano. Mons.Saba li chiama per nome, Marco, Valerio e Davide: "I nostri fratelli hanno seguito la via del servizio per il bene comune. Nel loro incontro con Cristo si saranno specchiati in Lui vedendo così che il volto bello dell'umanità sta nel servire il prossimo".
L'OMAGGIO DI TARANTO AI CARABINIERI CADUTI
A Taranto, un commosso momento di raccoglimento ha unito le forze dell’ordine nel ricordo dei tre carabinieri tragicamente caduti nell’esplosione avvenuta nel Veronese, tra cui il luogotenente Marco Piffari, originario proprio del capoluogo ionico. Alle 14.45, davanti al comando provinciale dei Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno partecipato a una breve cerimonia silenziosa, segnata dal suono delle sirene delle volanti e delle auto di servizio. Un gesto di unità e solidarietà per onorare il sacrificio dei militari e testimoniare la vicinanza alle loro famiglie e ai colleghi colpiti dal lutto.
Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, si è recato in visita al Comando provinciale dell’Arma. «Ho voluto manifestare - ha dichiarato - al comandante provinciale, colonnello Marinucci, il cordoglio mio personale e quello dell’intera comunità cittadina per il drammatico evento che ha causato la perdita di tre valorosi militari dell’Arma. Un episodio che ha scosso l’intera collettività». «In questo momento di profondo dolore, desidero esprimere - ha concluso - la vicinanza della città alle famiglie delle vittime, ai colleghi e a tutti i membri dell’Arma dei Carabinieri, che ogni giorno operano per il bene della nostra comunità con dedizione, coraggio e senso dello Stato».