Con l’intesa siglata al G7 ambiente, energia e clima, arriva un «importante passo avanti, un raccordo - evidenzia il ministro Gilberto Pichetto Fratin - tra i risultati della Cop di Dubai e la prossima Cop 29 di Baku»: così «le grandi economie assumono la guida della transizione».
È confermato l’obiettivo di uno stop al carbone nella produzione di energia nella prima metà della decade 2030 e dal G7 nasce anche la prima Coalizione per l’acqua, per affrontare la crisi idrica globale e promuovere politiche inclusive. Con riferimento alle centrali a carbone italiane, il ministro ha dichiarato: «Potremmo spegnere le centrali di Brindisi e Civitavecchia nel corso del 2024, certamente da qui a un anno».
Una stretta viene decisa sulle emissioni di metano da combustibili fossili con l’obiettivo del -75% entro il 2030, mentre sulle rinnovabili, l’impegno della Cop 28 di triplicare la capacità di produzione al 2030 si rafforza con l’impegno nel G7 a sestuplicare la capacità degli accumuli di energia al 2030. Si punta a rafforzare la sicurezza energetica, così come a emanciparsi dalle rimanenti importazioni di gas russo. C’è poi un focus sulla perdita di biodiversità e si punta a un’agenda governi-imprese sul tessile e la moda circolari. I Paesi del G7 si impegnano anche a presentare nuovi piani nazionali per la riduzione delle emissioni prima della Cop 30. Sono tra le molte ambizioni di un documento finale di 35 pagine. «La carta di Venaria», la battezza il ministro.
Su tutto pesa il nodo delle risorse. «Bisogna sbloccare investimenti per «migliaia di miliardi di dollari», molto più di quanto programmato fino ad oggi: l’allarme lanciato da Venaria Reale rimbalzerà a stretto giro sul tavolo del G7 delle Finanze, a Stresa, sede per valutare gli spazi per mettere in campo più risorse. Non manca una sponda sul nucleare di nuova generazione, anche con un gruppo di lavoro sulla fusione: il documento della riunione di ministri del G7, sottolinea Pichetto, «è in perfetta linea con le richieste e la posizione del nostro Paese». Anche sui biocarburanti «l’obiettivo è stato del tutto raggiunto», sono le conclusioni del G7 clima, ambiente e energia, alla Reggia di Venaria Reale (Torino), sotto la presidenza dell’Italia di Pichetto. «È stato un lavoro intenso, importante - evidenzia il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica -. Ci ha permesso di arrivare a votare convintamente, con molti apprezzamenti, sul raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo dati. È un lavoro notevole, che permette al G7 di ribadire la leadership di presentarsi come i Paesi che possono aiutare». Per il commissario europeo al clima, Wopke Hoekstra, è stato «un successo straordinario»: la presidenza italiana «ha fatto un lavoro fantastico: un paio di cose aprono realmente la strada al futuro».
Lo scenario geopolitico e economico resta un’incognita. Lo stesso obiettivo allo stop al carbone è vincolato al mantenimento di condizioni che lo rendano possibile. «Non se ci sarà una guerra - porta ad esempio Pichetto - ma solo «laddove è possibile», come dice il documento. I ministri del G7 del resto sottolineano la preoccupazione anche per l’impatto delle guerre, «per la devastante e crescente crisi umanitaria a Gaza», per «gli attacchi russi diretti alla produzione di energia e alla rete elettrica dell’Ucraina». Lo evidenzia anche il ministro canadese Steven Guilbeault: «Continueremo ad aiutare l’Ucraina a riparare le sue infrastrutture energetiche e ambientali critiche».
Nasce inoltre un hub del G7 per promuovere un approccio comune nelle iniziative per la gestione sostenibile del suolo in Africa e nel bacino del Mediterraneo. Tra i Paesi ospiti al summit alcuni provengono da queste aree. Ci sono stati l’Azerbaigian che ospiterà la Cop 29 è stato tra gli ospiti al summit, con anche l’Algeria, il Brasile presidente di turno del G20, gli Emirati Arabi Uniti, Kenya, Mauritania, i rappresentanti di nove organizzazioni internazionali