Anche questa edizione fotografa una concentrazione del Mezzogiorno nella seconda metà della graduatoria, con l’unica eccezione di Cagliari che arriva al 23esimo posto. Ma non mancano le novità. In primis il ritorno di Foggia, 107esima, a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002). Nelle ultime 40 posizioni scivolano ben nove province del Centro o del Nord, tre più dell’anno scorso: oltre a Latina (87esima), Frosinone (80esima), Imperia (81esima), Alessandria (70esima) e Rovigo (68esima), ci sono Grosseto (74esima), Viterbo (75esima), Rieti (73esima) e Massa Carrara (72esima). Perdono terreno Agrigento, Sud Sardegna, Palermo, Brindisi, Trapani; conquistano diversi gradini Vibo Valentia, Enna, Catanzaro, Salerno , Potenza e Isernia. Tra le ultime cinque classificate arrivano anche Siracusa (104esima, perde 14 posizioni) e Napoli (105esimo), perde 7 posizioni).
Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane, quasi incapaci di ripartire dopo la pressione generata da emergenze e shock economici negli ultimi anni. Mentre Bologna, Milano e Firenze cercano di non perdere di vista la top ten e i loro primati, Roma è 35esima (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36esima) e Genova (47esima, in calo di 20 posizioni).
È la prima volta che la provincia di Udine vince la Qualità della vita, raggiungendo il primo posto tra i territori più vivibili: entra così nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione italiana, dopo essersi piazzata nella top ten solamente tre volte dal 1990 (prima edizione) ad oggi, precisamente nel 2016, nel 2020 e nel 2021. E' quanto emerge dall’indagine annuale del Sole 24 Ore relativa alla Qualità della vita nelle Province italiane con la classifica delle città in cui si vive meglio. Suonano più come delle conferme, invece, il secondo e il terzo posto rispettivamente di Bologna, vincitrice dell’edizione 2022 e sempre in testa nella categoria 'Demografia, salute e società' spinta dai livelli d’istruzione elevati, e Trento, già vincitrice dell’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023.
Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al quinto posto della classifica dei territori più vivibili, dove solamente nel 1990 aveva occupato l’ottavo posto, e conquista il primato nella classifica tematica di 'Ambiente e servizi'. Anche Modena, settima, torna in una top ten che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022. Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top ten anche Milano, stabile rispetto allo scorso anno e resta prima nella categoria Affari e lavoro, e Firenze che, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta.
Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni e il primato nella categoria 'Ricchezza e consumi' grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. Se a chiudere la top 10 c’è Verona, che l’aveva presidiata sia nel 2020 sia nel 2021, si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in 12ª e 13ª posizione.
SINDACA FOGGIA: AMAREZZA MA PRONTI A RISCATTO
«L'ultimo posto della provincia di Foggia nella classifica annuale del Sole 24 Ore per la qualità della vita suscita una profonda amarezza, ma al tempo stesso deve rappresentare uno stimolo, per noi amministratori e per la comunità tutta, per impegnarsi e sentirsi partecipi e protagonisti di un cambiamento profondo e non più rinviabile». Lo ha dichiarato la neo sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo sul risultato della provincia di Foggia nell’ambito dell’annuale classifica della 'Qualità della vità redatta da Il Sole 24 ore, e dove è stata indicata Udine al primo posto.
«Il crollo registrato in gran parte degli indicatori utilizzati dalla testata - ha aggiunto Episcopo- è chiaro ed allarmante, e richiede una riflessione significativa, interventi concreti nell’immediato e una visione strategica di lungo periodo». Episcopo è stata eletta sindaca nel capoluogo dauno il 23 ottobre scorso, dopo che il Comune era stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata nell’agosto del 2021.
«Ci siamo insediati da appena 34 giorni alla guida dell’amministrazione del Comune capoluogo, e - ha spiegato la sindaca - siamo pienamente consapevoli dell’attenzione e delle responsabilità». «Ci adopereremo al meglio delle nostre possibilità e competenze per un pronto riscatto della città, e perché - ha concluso - si riappropri del proprio ruolo di riferimento di un territorio dalle potenzialità per gran parte ancora inespresse».
PER POTENZA 'QUASI UNA RIVINCITA'
Con undici posizioni guadagnate, Potenza si colloca all’83/o posto della graduatoria finale della 34/a edizione dell’indagine sulla qualità della vita, pubblicata oggi dal quotidiano «Il Sole 24 Ore», e festeggia un risultato che ha obiettivamente il dolce sapore del successo.
Nella classifica finale che - ha scritto Michele Finizio nel commento di presentazione - «inquadra un Paese sempre più diviso, dal Pil pro capite ai livelli di istruzione», Potenza ottiene 460,2 punti, di sicuro ben lontani da quelli delle prime tre della classe: Udine (605,7), Bologna (598,2) e Trento (597,1), ma tuttavia incoraggianti per un capoluogo di regione di solito non troppo considerato. Subito dopo, sempre nella classifica generale, si è piazzata Matera (459,1 punti), che però ha perso otto posizioni rispetto alla passata edizione dell’indagine.
Bisogna aggiungere che, cercando «le curiosità sul territorio», il quotidiano e i suoi analisti hanno evidenziato la crescita di Potenza fra le province del Mezzogiorno: Isernia vola migliorando di 24 posizioni ma poi arriva il capoluogo della Basilicata con undici posti scalati, seguito da Enna (dieci posti guadagnati), Salerno (nove) e Vibo Valentia (sette).
Guardando ai dati settore per settore, in quello riservato a "ricchezza e consumi», Potenza è al 69/o posto e Matera al 76/o. Ma nell’articolo che illustra i dati, Giacomo Bagnasco ha sottolineato che, «a proposito di inflazione generale, invece, spiccano il tasso annuo limitato delle due lucane, Matera e Potenza (entrambe al 3,4 per cento)». Le due province lucane superano tutte le altre: Trento è terza, Reggio Emilia quarta e Caserta quinta (è da notare che agli ultimi posti vi sono Alessandria e Brindisi, Savona e La Spezia e Genova). Nella classifica dedicata ad «affari e lavoro», Matera è all’88/o posto (in discesa) e Potenza al 94/o (in crescita). Oltretutto, il capoluogo di regione è al quinto posto il numero di startup innovative ogni mille società di capitale: le prime quattro posizioni sono occupate da Milano, Trieste, Terni e Trento.
Per quanto riguarda «demografia, società e salute», Potenza è 89/a (in aumento) e Matera 93/a (in calo). E’ da notare che Matera è ultima per iscritti all’Aire. In riferimento ai medici di medicina generale attivi ogni mille abitanti, Matera è quarta e Potenza è quinta. Potenza, poi, è 103/a per professionisti di psichiatria e psicologia clinica attivi ogni mille abitanti. Per quanto riguarda «ambiente e servizi», Matera è al 73/o posto e Potenza al 90/o (entrambe in discesa). Resta alto il tasso di motorizzazione, cioè le auto in circolazione ogni mille abitanti, a Potenza, che occupa il 103/o posto insieme all’Aquila e a Vibo Valentia.
In ambito «giustizia e sicurezza», Potenza è al 51/o posto (in miglioramento) e Matera al 71/o (in calo). Potenza è seconda per l’indice di criminalità-totale dei delitti denunciati, facendo meglio di Pordenone, Benevento e Treviso (il capoluogo lucano è dietro solo ad Oristano). Secondo posto di Potenza anche per denunce di rapine «in pubblica via» (2,02 ogni centomila abitanti) e terzo per le estorsioni. Per gli incendi, invece, Matera è penultima (ha fatto meglio solo di Crotone) e occupa la stessa posizione nella mortalità per incidenti stradali. Due penultime posizioni anche per Potenza, nella cause pendenti ultratriennali e nella durata media delle cause civili (702,9 giorni: meglio solo di Isernia e Vibo Valentia. In testa alla classifica c'è Ferrara con 83,8 giorni, seguita da Vercelli con 110,2 e Savona con 115,9).
Per quanto riguarda «sport e musei», Potenza è al 92/o posto (in crescita) e Matera al 98/o (in calo). Infine, nella classifica riservata alla «qualità della vita delle donne», Potenza è 81/a (in calo) e Matera all’84/a (stabile).
BARDI: LA BASSA INFLAZIONE HA INFLUITO
«Dall’indagine sulla qualità della vita, pubblicata oggi dal quotidiano 'Il Sole 24 Orè, emerge che Potenza e Matera fanno registrare il miglior dato sull'inflazione, il più basso d’Italia (3,4 per cento) fra le province italiane: un dato che, è bene ricordarlo, la recente analisi congiunturale della Banca d’Italia mette in relazione al bonus gas che la Regione ha assegnato alle famiglie lucane": lo ha detto, in una dichiarazione, il presidente della Regione, Vito Bardi.
«Una scelta alla base di una ripresa economica che, pur fra tante difficoltà - ha aggiunto Bardi - inizia ad emergere e a diventare un dato strutturale che ci incoraggia ad andare avanti sulle politiche di redistribuzione e di valorizzazione sociale dei proventi delle estrazioni petrolifere. Per la prima volta la Regione restituisce alle famiglie i benefici diretti delle attività estrattive, e continuerà a farlo per tutti i nove anni di durata della concessione. Così come, abbattendo i costi energetici di Acquedotto Lucano, finanzieremo l’abbattimento delle bollette delle famiglie per la risorsa idrica. Un impegno strutturale per garantire la sostenibilità del servizio idrico per i prossimi 30 anni e un aiuto concreto per migliorare la vita dei cittadini lucani», ha concluso.