La situazione

«Colpa del governo»: la delusione dopo i banchetti per le firme e la bocciatura del salario minimo

Alessandra Colucci

Boccia (Pd), Donno (M5S) e Piccolotti (Sinistra): ora vengano a spiegarlo alle Camere

Il giorno dopo la bocciatura del salario minimo, voluta dal Cnel, tra i deputati pugliesi di opposizione che si erano battuti nei mesi scorsi perché la proposta passasse, serpeggiano rabbia e delusione, soprattutto nei confronti del presidente, l’ex ministro Renato Brunetta, accusato di fare quasi da paravento per la premier Giorgia Meloni.

Durissimo il commento del capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia che bolla la bocciatura come «un errore». Il Partito democratico è stato impegnato in quella che è stata definita «un’estate militante», raccogliendo centinaia di migliaia di firme proprio a sostegno del salario minimo, una battaglia ideologica e programmatica di primaria importanza per i dem.

«Ci sono 3,5 milioni di lavoratori e lavoratrici sfruttati – ricorda il parlamentare biscegliese - che chiedono solo di lavorare con dignità. Un governo incapace di affrontare i problemi reali del Paese e dare risposte alle esigenze dei più deboli, troppo occupato a fare favori a furbetti ed evasori con i soliti condoni»...

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