Il caso

Migranti, nuovi criteri di distribuzione. Bardi: «Basilicata non reggerebbe troppi migranti»

Il governatore, 'ne parlerò con Piantedosi e altri presidenti'

BASILICATA - Svolta nell'accoglienza dei migranti su suolo italico: secondo quanto riferito è al vaglio una ipotetica correzione che potrebbe avere conseguenze importanti sulla distribuzione dei migranti nelle regioni. Non più in via esclusiva in proporzione rispetto alla popolazione residente, ma d’ora in poi solo in una quota del 70%, perché il restante 30% sarà calcolato anche in relazione alla superficie del territorio. È la novità più incisiva sui trasferimenti di profughi approdati sulle coste italiane negli ultimi mesi, più del doppio rispetto all’anno scorso, tanto da mettere sotto pressione l’intero sistema dell’accoglienza: da quella dei primi momenti dopo il soccorso in mare a quella successiva nei centri abitati. L’iter è contenuto in una circolare che il ministero dell’Interno ha inviato ai prefetti, delegati peraltro a indire i bandi per reperire nuove strutture d’accoglienza.

Ad esserne maggiormente penalizzate sarebbero le regioni Basilicata e Sardegna, che secondo quanto riferito dal presidente lucano Bardi, non sarebbero in grado di gestire l'afflusso. 

«Non possiamo reggere numeri importanti»: lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, riferendosi all’ipotesi di aumentare il numero di migranti nelle regioni italiane.

«Più migranti in Basilicata? Va bene la solidarietà - ha spiegato Bardi - ma si tenga conto delle caratteristiche di una regione come la nostra, con 131 piccoli comuni. Non possiamo reggere numeri importanti». Bardi ha annunciato di voler parlare della questione con il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, e con gli altri presidenti di Regione: «Ma serve un piano dell’Unione Europea», ha concluso.

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