Politica
Schlein «asfalta» i critici: «Qui per restare a lungo»
La segretaria: una mobilitazione estiva su autonomia, Pnrr e sanità
Elly Schlein rilancia e rimanda le critiche nel campo dei soliti sfascisti che usano lavorare per logorare i vertici del partito. La segretaria dem, in una direzione resa incandescente dalle temerarie dichiarazioni di Beppe Grillo in piazza a Roma, ha trovato la quadra per riunire le varie anime del partito intorno ad una mobilitazione estiva che si fonda su tre grandi temi: incalzare il governo sull’attuazione del Pnrr, l’opposizione all’autonomia e la difesa della sanità pubblica e i diritti. Su questa piattaforma ha chiesto ai dirigenti e ai militanti di vivere una estate militante con iniziative e mobilitazioni per sfidare Giorgia Meloni.
Partendo dai cardini «lealtà e pluralismo» come garanzia per la comunità dem, ha attaccato suoi critici: «Forse il problema è che a qualcuno questa linea non piace, ma allora sarebbe più onesto ammetterlo, anziché trovare altre scuse. Mettetevi comodi, siamo qui per restare e restare insieme». Il rilancio: «Ora è il momento di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l'Italia e per l’Europa. Quello che vi proponiamo è un’estate militante, che ci porti per le strade e tra la gente facendo da punto di riferimento per coloro che già vivono sulla pelle le conseguenze delle scelte del governo».
Sui fondi europei rilancia la sfida: «Da mesi chiediamo al governo di riferire in aula quali modifiche intenda fare al Pnrr. Siamo a giugno, sveglia». Poi l’annuncio di una manifestazione nazionale contro il disegno regionalista del ministro Calderoli: «Svolgeremo una grande iniziativa il 14 e 15 luglio coinvolgendo i nostri amministratori sull'autonomia differenziata. E accanto a questo chiediamo pertanto a tutte le nostre eletti e i nostri eletti nei Comuni di sostenere e promuovere discussioni sull'autonomia affinché ognuno possa prendersi le proprie responsabilità di fronte al proprio territorio». La mobilitazione sotto il solleone proseguirà con eventi su sanità pubblica, nuovo piano casa, politiche industriali, clima.
Le divisioni però restano e non sono sfumate. Pina Picierno e Lorenzo Guerini senza fronzoli rivendicano il diritto al dissenso rispetto all’iniziativa di partecipare alla manifestazione dei 5S, schierati contro gli aiuti militari per Kiev.
Tra i pugliesi Loredana Capone, vicepresidente dell’assemblea nazionale, ha apprezzato la relazione della Schlein, «che impegna tutto il partito all’interno e nel Paese, tra le persone, i loro bisogni e la domanda di risposte concrete. Non si tratta solo di un’agenda di lavoro, ma di un percorso attivo di coinvolgimento, di un impegno a contrastare ogni azione di questo Governo funzionale a distruggere lo stato sociale e aggravare le disuguaglianze. Ecco, il clima costruttivo di questo pomeriggio dà il senso che la lezione è stata ben compresa: fare non disfare, insieme non divisi». Qualche dubbio emerge invece da Marco Lacarra, deputato barese del Pd, al congresso con Bonaccini: «Ho apprezzato il lancio dell’iniziativa sull’autonomia differenziata. Sono invece perplesso sulla sua partecipazione all’iniziativa dei 5S, che certifica la leadership di Conte. Si tratta di un leader che solo 6 mesi fa ha rifiutato di costruire con noi il campo largo. L’unità del partito è a rischio? Non mi sento un esponente di una corrente pur avendo votato Bonaccini. Schlein è il mio segretario e le sue dichiarazioni non creano divisioni: su autonomia, giustizia e difesa dei poveri c’è piena sintonia». Plaude alla Schlein Domenico De Santis, segretario del Pd Puglia: «È il momento di mobilitarci per un Paese che affondi le proprie radici nel principio di uguaglianza, di pari opportunità per tutti i cittadini e nel lavoro».
Intanto a Bari, il sindaco Antonio Decaro, è tornato a chiedere di eliminare il limite dei due mandati per chi guida i Comuni (la Schlein è contro i terzi mandati nelle Regioni, mentre sui municipi non ha ancora preso posizione).
Cozzolino in stato di fermo in Belgio L’eurodeputato Pd Andrea Cozzolino si trova in stato di fermo a Bruxelles nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. Lo riferisce il portavoce della procura federale belga al termine di un interrogatorio fiume . «Il giudice dovrà ora verificare la testimonianza offerta da Cozzolino e oggi deciderà se convalidare il fermo o disporre il suo rilascio sotto condizioni o con il regime di braccialetto elettronico», spiega il portavoce.