BARI - La risposta del governo al caso Cospito è stata «forte e responsabile», e pienamente allineata ai principi dello Stato di diritto. Francesco Paolo Sisto, barese, viceministro della Giustizia, è un avvocato penalista e «come ogni penalista sa bene, prima di parlare delle vicende processuali bisognerebbe conoscere gli atti. Il tema delle soluzioni endoprocedimentali appartiene ai difensori e al giudice, non di certo alla politica. Quello che noi dobbiamo dire è che la legge deve essere sempre e fermamente uguale per tutti, e che la tutela della persona deve avere rilevanza primaria».
Il tema riguarda la rispondenza del trattamento carcerario di un detenuto alle finalità per cui quel trattamento è stato introdotto. In altre parole: alle condizioni date, non ci sono alternative al 41bis?
«Qui non si tratta di esprimere opinioni. Lo Stato si è manifestato forte e responsabile, perché il rispetto delle regole è un dovere e una garanzia per i cittadini. Ha mostrato responsabilità perché a fronte del parere dei medici di Sassari, a cui va tributato plauso incondizionato, Cospito è stato trasferito nel Sai di Opera dove potrà essere curato come è giusto che sia. Questo dimostra che lo Stato è sensibile, sempre, al rispetto dei diritti fondamentali».
Esistono i rimedi opportuni agli eventuali abusi del 41bis?
«Nei prossimi giorni si pronuncerà la Cassazione, che valuterà la correttezza delle decisioni. Non vanno confusi i ruoli, nessuno deve invadere terreni di competenza di altre istituzioni»...
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