Politica
Dl Aiuti quater: c’è lo sblocca-Trivelle nel mare Adriatico
Insorgono Pd e M5S (ma non il Terzo Polo)
Ci sarà una vera battaglia parlamentare di Cinquestelle e Pd contro il rilancio delle attività estrattive off shore nelle acque italiane (e quindi anche nell’Adriatico davanti alle coste pugliesi), scelta del governo che è interpretata dalle opposizioni giallo-rosse come una sorta di sblocca-trivelle: la norma è inserita nel Decreto Aiuti quater (in discussione da lunedì alla Camera) e secondo i grillini fa parte della temperie culturale del governo insensibile ai temi ambientali che invece appassionano giovani e estremisti ecologisti di Ultima generazione.
Per Ilaria Fontana, capogruppo M5S in commissione Ambiente alla Camera sul tema ci sarebbe «addirittura una questione pregiudiziale di costituzionalità». «Gli art 4, 4bis e 6 - argomenta l’esponente contiana - prevedono un rilancio dell’attività di estrazione offshore degli idrocarburi, e sono costituzionalmente inconciliabili con l’articolo 9 secondo il quale “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Anche in considerazione delle “esigue riserve di gas recuperabili nel territorio nazionale, stimabili intorno ai 15 miliardi di metri cubi in 10 anni, pari al 2% del fabbisogno nazionale”, si legge nella pregiudiziale, “non sono evidenti i benefici immediati degli interventi di perforazione ed estrazione”. Senza contare poi il fronte del diritto europeo che prevede il rafforzo del green deal, come si concilia questo con nuove trivelle?».
Roberto Pella, capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio alla Camera, ribatte così alle critiche grilline: nell’ambito dell diversificazione dell’approvvigionamento energetico italiano il governo prevede di «aumentare la produzione nazionale con nuove ricerche attraverso le trivelle» e «in Fi si lavora per spingere la realizzazione di nuovi impianti per le rinnovabili: eolico, solare, biomasse e, accanto a queste forme di approvvigionamento, bisognerebbe valutare anche il ricorso «al nucleare pulito di quarta generazione», spiega il parlamentare.
Dura la posizione anche di Ubaldo Pagano (deputato e capogruppo Pd in Commissione Bilancio): «Stiamo presentando una serie di emendamenti in particolare sullo stop alle nuove autorizzazioni, quelle per le estrazioni tra le 9 e le 12 miglia dalla costa». Secondo l’esponente dem, l’«impostazione del governo sull’estensione per le trivellazioni fino a 9 miglia dalla costa è in piena controtendenza» rispetto agli studi fin qui effettuati: «O si sono sbagliati gli scienziati o si tratta dell’ennesima operazione di propaganda che serve a qualche multinazionale». Su questo fronte c’è il pieno sostegno al lavoro di M5S e pd da parte dei vendoliani, non dal Terzo Polo, da sempre su una linea sviluppista.
Anche 5 Stelle e Verdi-Sinistra stanno presentando emendamenti sulle trivellazioni, possibile fare fronte comune? «Noi abbiamo un ottimo rapporto con i nostri alleati alle elezioni di Verdi e Sinistra. Proveremo a fare sintesi». E il Terzo Polo? «Si smarca. È il tratto distintivo sin dai primi provvedimenti di questa legislatura».
C’è infine la riflessione della pentastellata Mariolina Castellone, che parte dalla protesta degli ultrà ambientalisti di Ultima generazione contro il Senato («Un gesto che lascia trapelare un malessere che non può restare inascoltato») e sottolinea la forte preoccupazione nell’opinione pubblica «per gli ultimi provvedimenti del governo a favore delle trivelle e degli inceneritori, e per il ruolo sempre più marginale della transizione ecologica».