Sanità

La Puglia migliora in ortopedia ma è maglia nera per i parti

Massimiliano Scagliarini

I dati Agenas: negli interventi all’anca brillano Di Venere e Miulli. Male tagli cesarei e chirurgia della mammella

BARI - Ci sono miglioramenti evidenti sulla cardiologia e sull’ortopedia, mentre resta critica la situazione delle sale parto per l’enorme incidenza dei tagli cesarei. È questa in sintesi la fotografia della Puglia attraverso i dati Agenas, che con il Piano nazionale esiti misura la qualità e la quantità degli interventi effettuati dagli ospedali. Il Sud recupera posizioni, ma non ci sono ospedali pugliesi tra quelli con le migliori performance in alcuni degli indicatori più importanti.

Per la velocità di intervento sulle fratture del collo del femore, uno degli indicatori più significativi per la mortalità degli over 65, brillano a sorpresa Sicilia e Lazio. Il miglior ospedale pugliese è il Di Venere di Bari, che con il 77% degli interventi entro le 48 ore è solo 37° seguito a tre posti di distanza dal Miulli di Acquaviva (76,11%) che guadagna 3 punti percentuali. L’ospedale pugliese con il maggior numero di ricoveri per il femore è San Giovanni Rotondo, davanti ai Riuniti di Foggia, ma i volumi sono molto ridotti rispetto ai grandi centri del Centro-nord.

Il dato critico riguarda i parti cesarei, dove si va dal 28% medio della provincia di Lecce al 22,9% della Bat. Ma con enormi variabilità e con cinque punti nascita (Galatina, Gallipoli, Civile, San Paolo, San Severo) che superano il 30%. Le eccezioni positive sono Barletta, San Giovanni Rotondo, Di Venere e Francavilla Fontana, tutti sotto il 20%...

LEGGI IL RESTO DELL'ARTICOLO SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION E SUL CARTACEO

Privacy Policy Cookie Policy