«Il volo dei droni civili è regolato da norme nazionali ed europee»

michele de feudis

Per le operazioni autorizzate c’è «la pianificazione sul sito D-Flight»

Avvocato Walter Romano, consulente del settore droni del Distretto aerospaziale  pugliese, l’uso dei velivoli privi di pilota è sempre più diffuso tra spazio militare, commerciale e hobbistico. Tra le ipotesi legate alla tragedia dauna c’è anche quella di un possibile impatto tra l’elicottero e un drone. Qual è il quadro  normativo di riferimento? 

«La normativa è essenzialmente di matrice europea in quanto, con il Regolamento Ue 2018/1139, la competenza per tutti i droni ad uso civile è stata attribuita alle istituzioni europee e, quindi, all’Agenzia Europea per la Sicurezza dell’Aviazione Civile. Agli Stati membri sono state lasciate soltanto alcune materie come l’immatricolazione degli operatori e la gestione degli spazi aerei. In Italia, oltre ai regolamenti Ue, le fonti principali in materia sono costituite dal Codice della navigazione e dalla normativa speciale di Enac. Nelle circolari l’Enac disciplina i criteri per l’istituzione delle “zone geografiche”. La normativa in materia può essere definita multilivello, tra fonti sovranazionali e fonti nazionali». 

La legislazione è in evoluzione per essere in linea con l’evoluzione tecnologica?

«Per questo è in via di implementazione allo scopo di rendere le operazioni sempre più sicure, soprattutto nella modalità di utilizzo oltre la linea di vista del pilota remoto, oppure in quelle in cui i droni operano insieme agli aeromobili con equipaggio».

L'acquisto dei droni è libero - se ne trovano in ogni ipermercato tech - lo è anche l'uso?

«Per le norme Ue le operazioni dei droni si distinguono in base al rischio, in tre categorie: aperta (open category);   specifica (specific category); certificata (certified category). La categoria aperta si riferisce alle operazioni a basso rischio che, conseguentemente, possono essere compiute senza necessità di alcuna autorizzazione operativa dell’autorità nazionale competente (in Italia, Enac), né di dichiarazione operativa. Il legislatore però ha stabilito specifici requisiti e limitazioni operative che servono a ridurre il rischio dell’operazione e che, pertanto, devono essere necessariamente rispettate. La categoria “specifica” riguarda operazioni che presentano un rischio più elevato e che, pertanto, possono essere compiute soltanto dopo aver ottenuto un’autorizzazione rilasciata dalla competente autorità nazionale. La categoria “certificata”, infine, riguarda operazioni ad alto rischio quali, ad esempio, il trasporto di persone e/o di merci pericolose oppure il sorvolo di assembramenti che, pertanto, sono assoggettate a regole aeronautiche e per le quali è previsto un sistema di certificazione sia dell’aeromobile che dell’operatore e, se del caso, della licenza del pilota remoto. L’uso dei droni, inoltre, deve avvenire nel rispetto delle norme che regolano lo spazio aereo, atteso che i droni sono considerati dalla normativa come aeromobili a tutti gli effetti».

Tornando ai droni sugli scaffali dei negozi...

«Sono i cosiddetti droni-giocattolo che, per le loro caratteristiche, sono inoffensivi e che comunque devono essere utilizzati in conformità al manuale delle istruzioni fornito dal costruttore».

Le rotte di volo come sono monitorate?

«L’operatore, ove previsto (ad esempio in caso di operazioni soggette ad autorizzazione), deve attenersi a quanto stabilito nel via libera ricevuto, muovendosi nel volume operativo indicato nella documentazione, ma non vi è un monitoraggio della rotta così come comunemente viene inteso nell’aviazione con equipaggio. Ci sono, tuttavia, una serie di strumenti per rendere più sicure le operazioni, come la pianificazione del volo sul sito D-Flight, che è una società del gruppo Enav appositamente costituita per sviluppare i servizi nel settore dei droni».

I droni potranno presto avere un uso come vettori per consegne di medicinali o commerciali. Come verrà regolamentata questa nuova frontiera?

«Sono attualmente in corso attività sperimentali. Un’importante operazione di trasporto farmaci dall’aeroporto di Grottaglie all’ospedale di Manduria è stata effettuata qualche mese fa proprio dal Dta in collaborazione con D-Flight ed Enav, su autorizzazione di Enac. Queste attività sono già una realtà e si stanno già mettendo a punto dei sistemi ad alto livello di automazione e di digitalizzazione che consentiranno di compiere un elevatissimo numero di queste operazioni che entreranno a far parte della quotidianità».

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