Sabato 06 Settembre 2025 | 12:11

«Sia rispettato il programma»: Turco elenca i punti di dissenso con Palazzo Chigi

 
Mimmo Mazza

Reporter:

Mimmo Mazza

«Sia rispettato il programma»: Turco elenca i punti di dissenso con Palazzo Chigi

«Ecco quali sono le condizioni per proseguire l’esperienza di unità nazionale»

Mercoledì 20 Luglio 2022, 13:11

«La nostra non partecipazione al voto del Dl aiuti, non era un voto di sfiducia ma ha riguardato la nostra parziale contrarietà al provvedimento. Il Presidente del Consiglio ha un’ampia maggioranza in Parlamento. Ha la responsabilità di continuare a governare il Paese con le forze politiche che lo sosterranno».

A poche ore dal discorso che il premier Mario Draghi terrà al Senato, il sen. Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e braccio destro di Giuseppe Conte, fa il punto della situazione politica con la Gazzetta.

«Già in altre occasioni, forze di maggioranza, come Lega e Italia Viva, in occasione dell’introduzione del green pass e della riforma Cartabia sulla giustizia – spiega Turco - non avevano partecipato al voto. La nostra contrarietà al Decreto è dovuta non solo all’inceneritore di Roma, fortemente voluto e difeso dal Pd, ma anche al mancato accoglimento della norma sullo sblocco della cessione dei crediti del Superbonus 110% che rischia di far fallire oltre 50 mila imprese e produrre migliaia licenziamenti. Sulla fiducia al Presidente Draghi, attendiamo risposte concrete ai 9 punti del documento che il Presidente Conte ha presentato al Premier, dove sintetizziamo le urgenze e le emergenze dei cittadini, proponendo soluzioni concrete e immediate. È da tempo che chiediamo maggiori risorse, attenzione e misure strutturali per risolvere gli attuali problemi sociali ed economici. Si è preferito, invece, tamponare le emergenze con interventi temporanei e bonus, rivelatisi per nulla efficaci e risolutivi. Nonostante gli oltre 35 miliardi di euro già spesi dall’inizio dell’anno, rischiamo di trovarci ad ottobre con delle emergenze ancora più gravi».

Quali sono i punti di maggior contrasto?

«Abbiamo percepito poca attenzione e sensibilità da parte del Governo e di buona parte delle forze di maggioranza a temi quali l’emergenza caro prezzi, il tema dell’energia, la riduzione del cuneo fiscale, l’adeguamento dei salari e delle pensioni al caro vita, l’introduzione del salario minimo legale, il contrasto al precariato, la lotta all’evasione fiscale e alla speculazione finanziaria, l’aiuto a famiglie e imprese. Su alcuni temi del MoVimento 5 Stelle, come il Superbonus 110%, sono mesi che incontriamo contrasti strumentali che stanno danneggiando una misura innovativa che ha prodotto oltre 450 mila nuove assunzioni ed entrate per lo Stato per oltre 125 miliardi, a fronte di 35 miliardi di agevolazioni concesse. Per non parlare, poi, del Reddito di cittadinanza dove, nonostante l’Istat ne abbia certificato l’efficacia della misura per aver garantito la sopravvivenza in piena pandemia di oltre un milioni di persone, ci sono ancora forze politiche di maggioranza che ne chiedono l’abolizione. Infine, il salario minimo legale che il M5s ha proposto di introdurre con urgenza per garantire maggiori diritti a milioni di lavoratori che guadagnano salari da fame di 3/4 euro all’ora. Insomma, abbiamo denunciato un’emergenza sociale ed economica del Paese e proposto soluzioni che non sono mai state messe nell’agenda di governo, nonostante l’aggravarsi dell’emergenza».

Può proseguire l’esperienza di Governo?

«Non potremo condividere nessuna responsabilità di governo se non ci saranno risposte concrete alle necessità dei cittadini. È il momento di fare e agire prima che sia troppo tardi. È tempo di definire un’agenda di governo sui temi che abbiamo posto. Il M5S ha sempre dimostrato responsabilità, ma adesso non siamo disponibili a dare la nostra fiducia senza avere idonee e tempestive garanzie sui temi sociali ed economici che abbiamo posto.

Le divisioni a Roma non rischiano di mettere in difficoltà il campo largo sperimentato alle recenti amministrative?

«Le alleanze le costruiamo sui temi, contenuti e sulle soluzioni ai problemi. Crediamo nella costruzione di un asse progressista basato sulla transizione ecologica e sulla giustizia sociale, ma non basta annunciarlo, poi occorre perseguirlo e attuarlo con atti concreti che non posso essere come l’inceneritore di Roma, dove si è scelta peraltro una soluzione dagli esiti e risultati incerti, quando è previsto il progressivo accoglimento della transizione ecologica e l’affermazione dell’economia circolare».

Cosa ne pensa dell’appello dei sindaci a Draghi? Tra i firmatari c’è anche il suo alleato Melucci di Taranto.

«Rispetto quanti hanno deciso di sottoscrivere l’appello al Presidente Draghi a continuare la sua azione di governo. Non possiamo però accettare di nascondere e rinviare i problemi dei cittadini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)