Ferrovie
Lettere anonime e veleni i gialli del processo Sud-Est il caso
Udienza preliminare a carico dei vertici Bnl accusati di bancarottaLa difesa del manager Pignataro: ecco cosa accadde davveroil crac della ferrovia pugliese
BARI - Chi scrisse la lettera anonima che innescò l’indagine sui vertici di Bnl? E chi incaricò una società romana di pubbliche relazioni di sondare le intenzioni di voto dei creditori nel concordato di Ferrovie Sud-Est? Martedì, davanti al gup Isabella Valenzi, riprenderà l’udienza preliminare per il secondo filone dell’indagine sul crac Fse, quello che coinvolge l’ex numero uno dell’azienda ferroviaria, Luigi Fiorillo, e 19 persone tra dipendenti e amministratori dell’istituto bancario francese, accusati a vario titolo di concorso in bancarotta. L’uomo chiave della vicenda, il manager Giuseppe Maria Pignataro (all’epoca responsabile dei rapporti con i clienti della pubblica amministrazione), ha depositato una memoria che rilegge i fatti e li avvolge in un alone di mistero: Ferrovie Sud-Est - è la tesi di Pignataro - non era in stato di decozione, eppure fu presentato un concordato preventivo per caricare sui creditori il costo del salvataggio. E Bnl alla fine fu costretta a votare a favore del piano di concordato...