Sabato 06 Settembre 2025 | 12:48

Scudo antisottomarini fra Adriatico e Jonio

 
Armando Fizzarotti

Reporter:

Armando Fizzarotti

Scudo antisottomarini fra Adriatico e Jonio

Il sottosegretario Mulè: la portaerei «Truman» in azione. È scattato un controllo militare dei cieli fino alla Serbia coordinato da Brindisi

Giovedì 07 Aprile 2022, 07:30

12:56

L'episodio più eclatante è avvenuto pochissimi giorni fa a est di Creta, quando un sommergibile classe Kilo dell'Armada russa, inviata da Putin nel Mediterraneo alla vigilia dell'occupazione dell'Ucraina, è saltato in emersione. In poche ore il battello è stato sorvolato da uno sciame di velivoli della Nato.

Ma il gioco del «gatto col topo» fra forze di superficie e sommergibili potenzialmente ostili si continua a giocare anche nello Jonio e nell'Adriatico. Lo ha sostanzialmente confermato ieri il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, nel corso di un suo intervento nella sede dell'Associazione della Stampa estera a Roma.

«In che modo la Nato sta monitorando i sottomarini russi al largo delle coste di Creta e dello Ionio?» aveva chiesto un giornalista greco della testata “Ert News”. «Vorrei dirglielo, ma purtroppo si tratta di informazioni riservate – ha risposto l'on. Mulè -. Quello che possiamo dire è che il meccanismo Nato nella regione è una cosiddetta missione di sorveglianza dei sottomarini russi, denominata “Noble Shield” e composta da un Carrier vessel battle group, ovvero le portaerei “Cavour” (Italia), “Charles de Gaulle” (Francia) e la “Uss Truman” (Stati Uniti). Al momento in navigazione c'è solo la “Truman”, la “Cavour” è a Taranto e la “de Gaulle” a Marsiglia. Quello che posso assicurarvi – ha aggiunto il sottosegretario - è che il monitoraggio si sta evolvendo e si sta evolvendo bene, nel senso che, una volta sviluppato questo meccanismo, garantisce una relativa calma al momento. Tuttavia manteniamo un'attenzione molto, molto alta». «La situazione calma – ha confermato l'on. Mulè contattato dalla “Gazzetta” - è confermata dal fatto che al momento è in navigazione solamente la “Truman”», che continua ad incrociare, secondo le informazioni più recenti, fra i mari Adriatico e Jonio. Più a sud, nell'area greca del Mare Jonio, giorni fa era stata segnalata la presenza dell'incrociatore lanciamissili «Varyag» della Marina militare russa, con la sua scorta, a 800 chilometri circa dalle coste italiane.

La «Truman» inoltre continua ad inviare i suoi caccia F-18 sul fronte dell'Est Europa, in rinforzo dello «scudo aereo» dell'Alleanza atlantica e il Pentagono ha deciso di continuare a farla operare nel Mediterraneo fino alla prossima estate.

Torniamo all'Est Europa. Oggi il sottosegretario Mulè sarà in missione in Romania, per consultazioni con i partner della Gran Bretagna. Qui a Costanza, vicino al Mar Nero, prosegue la sorveglianza dello spazio aereo con gli 8 caccia Eurofighter Typhoon dell'Aeronautica militare, impiegati dalla task force «Black Storm», sotto il comando del 36° Stormo di Gioia del Colle (l'aeroporto militare in provincia di Bari).

Ma non è tutto. Anche sui cieli italiani è stato innalzato un nuovo «scudo». Consultando gli aggiornamenti delle mappe dei «Notam» (i «notice to airmen», gli avvisi ai piloti di velivoli), dalla fine di marzo e fino a giugno sono state attivate aree di controllo misto civile-militare del traffico aereo. La più vasta, che fa capo al centro di controllo di Brindisi, è un «anello» che ha al centro la zona di Matera e che lambisce a nord est la Serbia (comprendendo Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Albania e Macedonia), a nord comprende parte della Croazia, in Italia fino alla linea ideale fra San Marino e Grosseto, a ovest arriva quasi fino alla Sardegna e a sud sfiora Malta.

In questa situazione di calma apparente, il segretario generale della Nato Stoltenberg riunito con i ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica ha detto che «dobbiamo essere pronti ad un lungo confronto con la Russia: per questo dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa». «Io ho l’obbligo di essere ottimista e di sperare che si arrivi molto prima e molto presto ad un cessate il fuoco e ad un negoziato che possa instaurare un equilibrio per la pace» ha commentato sempre ieri su Rai Radio1 il sottosegretario Mulé. «Rispetto alle mosse militari che osserviamo sul terreno - ha aggiunto - sembra che la Russia si stia preparando ad una nuova offensiva». Nel frattempo, i caccia F-35 del 32° Stormo di Amendola (Foggia) stanno già «scaldando i motori» per una nuova missione di «polizia aerea» Nato fra maggio e giugno in Islanda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)