L'intervista
«Boccia? Il segretario è Lacarra», il presidente Emiliano spiega l'accordo raggiunto con Letta
«L’ex ministro darà una mano al deputato barese nella gestione e guiderà la fase congressuale»
«La disfida di Barletta è superata. Ora c’è la pace. Il Pd Puglia è il più vincente d’Italia tra comuni e regione, perchè sa superare sempre le divisioni. E non litiga praticamente mai». Michele Emiliano, presidente della Regione e leader della “coalizione dei pugliesi” spiega alla «Gazzetta» la transizione che stanno vivendo i dem dopo l’indicazione da parte di Enrico Letta del commissario ad acta Francesco Boccia.
Il Pd Puglia avrà ora una doppia guida Boccia-Lacarra?
«Una premessa».
Prego.
«Sono il garante di tutta la coalizione e degli equilibri delle forze politiche e del Pd: non è facile a volte gestire le bellissime personalità cresciute in questi anni. In questo caso con pazienza abbiamo gestito una ricomposizione».
Dove parte invece la divisione?
«Sul caso Barletta. Il Pd locale, statuto alla mano, ha costruito una coalizione e ha individuato un candidato sindaco. C’è stato il placet di Filippo Caracciolo, capogruppo alla regione, del sottosegretario Assuntela Messina e del segretario regionale Marco Lacarra, stante la regolarità normativa. La questione ha sollevato la legittima preoccupazione di Boccia, responsabile Enti locali, convinto che questo percorso rendesse più complessa l’alleanza con sinistra italiane i 5S. Da qui un dibattito aperto e sincero che si è ricomposto sabato, quando ho incontrato Letta».
Come?
«Farò da garante a Barletta per un campo largo con 5s e sinistra. Ricordo che Fratoianni, Vendola e Bavaro già fanno parte della coalizione della Puglia, e hanno nella Maraschio un assessore di peso. Sono stato antesignano dell’allargamento della coalizione ai grillini. Con le civiche governiamo anche in armonia, stante i dissapori possibili nei comuni».
Poi c’è la questione congresso regionale.
«Venuto meno la segreteria, la direzione e l’assemblea del partito, perché decadute da statuto, Lacarra era rimasto privo di organismi di controllo, anche a causa di un immotivato e inopinato rinvio del congresso che la segreteria nazionale e Boccia avevano consentito per superare i contrasti che erano emersi».
E si è arrivati alla nomina di Boccia come commissario ad acta.
«Sabato si è trovata la sintesi. Letta ha confermato che l’unico responsabile politico del partito è Lacarra, perché non è stato commissariato e, per favorire il superamento degli attriti, è stato nominato Boccia, dirigente del partito nazionale che darà una mano a Lacarra in questo periodo di gestione, che ha un solo responsabile».
A chi si riferisce?
«A Lacarra. Non ci sarà dualismo, ma deve raccordarsi con Boccia, e concordare l’aiuto che arriverà da Decaro, dalla Capone e da Piemontese nella gestione del partito».
Boccia resta il suo riferimento nella segreteria nazionale?
«Francesco è il responsabile egli enti locali. Con Decaro siamo stati i suoi principali sponsor. È stato candidato al parlamento per nostra volontà, ha fatto il ministro perché lo chiesi a Zingaretti. Adesso il suo ruolo con Letta è motivo di orgoglio, ma sta dentro una squadra che ha un solo segretario, Lacarra».
Il deputato barese, segretario uscente, però aveva manifestato la volontà di dimettersi per facilitare un percorso verso il congresso. Che cosa è cambiato in queste ore?
«Nulla. Ha fatto un gesto garbato, mettendo a disposizione il mandato, ma Letta non gli ha chiesto le dimissioni e resta in carica. L’accordo politico trovato in questa nuova fase vedrà Boccia presiedere le operazioni del congresso, e consente la prosecuzione del mandato di Lacarra nella segreteria, con un coordinamento tra i dirigenti».
La polemica sulle civiche?
«Le civiche sono vere e proprie forze politiche pugliesi, che hanno consentito la vittoria alle regionali: ci hanno portato un 30%, il doppio dei voti dem (il 18%, ndr). Diciamo che ho proposto che al Pd - e mi auguro che Lacarra lanci un appello in questo senso - di favorire l’iscrizione al partito dei civici interessati senza ostacoli dai potentati locali».
Che faranno le civiche alle politiche?
«Hanno l’intenzione di collaborare con il centrosinistra, non avendo una proiezione nazionale. Spero che ci sia una intesa tra civiche pugliesi e il Pd, al fine di sostenere una sigla della coalizione. E la maggioranza del civismo credo voterà alla fine il Pd, se i dem mostreranno affetto e rispetto per i civici».
Venerdì Boccia è a Bari.
«Siamo al telefono tutti i giorni. Siamo amici anche nella vita privata. Come con Antonio, Marco, Raffaele e Loredana. Per noi politica e amicizia coincidono. Venerdì discuteremo del congresso e cercheremo di capire come facilitare il lavoro di Lacarra per allargare l’alleanza dove i 5s e vendoliani sono perplessi sulle nostre proposte. A Giovinazzo il Pd non vuole fare primarie con Si, a Castellaneta i dem non vogliono accordi con i 5s…».
Il pugliese Giuseppe Conte è stato confermato leader dei 5S.
«Sono molto contento. Io e Boccia siamo stati tra i principali sostenitori dell’alleanza con i pentastellati. Questa nuova elezione consente al fronte progressista di presentarsi nella maniera migliore ai blocchi di partenza delle politiche».