L'inchiesta
Bari, ecco i furbetti del Covid: in 98 con il Green pass senza fare il vaccino
Sono stati gli ispettori regionali guidati dall’avvocato La Scala a segnalare l’irregolarità ai carabinieri: «Hanno truccato il sistema informatico per ottenere il Green pass. Avevano un complice nella Asl»
BARI - Nei mesi dell’emergenza covid qualcuno è riuscito ad ottenere il green pass senza essersi realmente vaccinato. È bastato, con modalità che vanno ancora chiarite, ottenere la registrazione nel sistema informatico Giava, l’anagrafe vaccinale della Regione. Furbetti? Sì, ma anche pericolosi, perché questi falsi vaccinati giravano regolarmente per le strade, salivano sugli autobus, frequentavano i locali pubblici, andavano in banca o alla posta, in qualche caso hanno continuato a lavorare nelle aziende sanitarie: un’indagine della Procura di Bari ne ha scoperti 98, e forse potrebbero essercene altri.
L’inchiesta, condotta dai Carabinieri, ha visto ieri la notifica degli avvisi di conclusione firmati dal pm Giuseppe Dentamaro che ipotizza le accuse di accesso abusivo a sistema informatico e falso in registrazione informatica. Per diversi mesi, tra maggio e dicembre 2021, qualcuno è entrato nel sistema Giava con le credenziali di una infermiera della Asl di Bari e ha aggiunto nell’archivio informatico quei 98 nominativi a cui però non corrisponde la scheda cartacea su cui veniva annotato il lotto di provenienza del farmaco. Se ne deduce che il vaccino non è mai stato somministrato.
La scoperta era stata fatta dal Nirs, il nucleo degli ispettori sanitari della Regione guidato dall’avvocato Antonio La Scala. Il Nirs ha lavorato per nove mesi sulle irregolarità collegate ai vaccini, concentrandosi su tre filoni...