Giornata contro la violenza sulle donne

L’Asl Bari attiva percorso di tutela con la vittima al centro di una rete

Rita Schena

La psicologa Vanna Pontiggia: «Passo avanti nella prevenzione»

Una delibera che cristallizza un percorso di grande attenzione per le vittime di violenza di genere. La Asl di Bari ha da pochi giorni reso esecutiva una procedura che «garantisce un percorso assistenziale sanitario uniforme, standardizzato e multidisciplinare» con al centro la vittima e le sue fragilità, la sua protezione ed accompagnamento nella massima delicatezza sia verso la diagnosi, sia verso le procedure di denuncia delle violenze subite.

«Ma quello che è ancora più rilevante è che questa delibera fornisce importanti indicazioni agli operatori sanitari su come attivare un sostegno di rete interistituzionale e multidisciplinare, perché la vittima sia tutelata dall’azione congiunta di ospedali, Centri antiviolenza e Forze dell’ordine». Vanna Pontiggia, psicologa e psicoterapeuta, consigliera dell’Ordine delle psicologhe e psicologi di Puglia, plaude ad una strategia di collaborazione che finalmente punta a far lavorare insieme e verso lo stesso obiettivo più soggetti. Oggi nella «Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne» un piccolo grande passo.

La delibera 2316 Asl Bari del 17 novembre 2025 è un protocollo che dettaglia come approcciarsi, come formulare la diagnosi, i kit a disposizione per l’assunzione delle eventuali prove da mettere a disposizione degli inquirenti, la necessità di isolare la donna dal suo accompagnatore al Pronto soccorso, perché in molti casi è anche il suo carnefice e cercare di allentare la maglia di soffocamento della violenza, come riuscire ad intercettare i segnali di sofferenza.

«Si tratta sì di un passo in avanti e soprattutto che punta alla prevenzione – continua la Pontiggia -. Educare all’affettività e alle differenze è fondamentale. Bisogna formare i giovani e gli operatori, come già si sta facendo, ma bisogna sensibilizzare anche i genitori. La violenza non va taciuta. Se sommersa, può non solo sfociare su atti esterni ma alterare i processi psicoemotivi, relazionali, affettivi. Le parole chiave sono, quindi, prevenzione, riconoscimento dei segnali e cura, attraverso l’attivazione della rete. Il campo di azione per il contrasto alla violenza di genere è vastissimo perché include le potenziali vittime, le vittime, gli aggressori e, in generale, tutta la società, che deve farsi sentinella di questa emergenza. La donna deve trovare spazi di equità attorno a se. Per questo il dialogo interistituzionale è l’unico strumento veramente incisivo».

E in questo nuovo percorso di prevenzione a rete è essenziale il ruolo dello psicologo. «In Puglia abbiamo una legge regionale del 2023 che reca “Disposizioni in materia di istituzione del servizio di Psicologia di base” con la finalità di intercettare e dare risposte ai bisogni assistenziali di base dei cittadini. Sempre nel 2023 sono state approvate le graduatorie per ambito provinciale di professionisti psicologi e psicoterapeuti da adibire al servizio di psicologia di base. Ora tocca alle singole Asl attivarlo. Occorre accelerare su questo percorso perché si darebbe un importante contributo anche al contrasto alla violenza di genere», conclude la consigliera.

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