Il commento

«2023: dobbiamo saper cambiare»: buon anno nuovo ai lettori della «Gazzetta»

Oscar Iarussi

La storia siamo noi nelle scelte di ogni giorno rispetto a eventi vicini e lontani, sotto i nostri occhi o che leggiamo sul giornale (la «Gazzetta» è tornata a vivere nel 2022). Non v’è post sui social che tenga rispetto alle coscienze: oltre a commentare, bisogna saper cambiare

Presi com’eravamo, forse troppo, dalla passione per l’arzigogolo politico o il tic linguistico che solo chi sta bene può permettersi, non ci siamo accorti che il mondo stava cambiando. Da anni parliamo di “resilienza”, cioè la capacità di assorbire un trauma e di superarlo. Lo shock del Covid che ora – Dio non voglia – si riaffaccia dalla Cina a far paura, sembrava in fondo darci ragione: dopo la prova d’urto, grazie alla resilienza stiamo tornando all’assetto originale.
Ma la realtà è ovviamente imprevedibile e il 2022 ci ha messo di fronte prima a una guerra in Europa (l’invasione russa dell’Ucraina) e poi alla rivolta pacifica delle ragazze e dei ragazzi iraniani contro il regime degli ayatollah e la tirannide del velo e di altre costrizioni. A Kiev come a Teheran, ma anche a Kabul, la resistenza ha un prezzo altissimo: si muore per difendere la libertà propria e altrui. È notizia di ieri: sono 508 le persone uccise durante le proteste in Iran, inclusi 69 bambini, e 18mila quelle arrestate.
È il ritorno della Storia il segno dell’anno fuggitivo, e, pensiamo, dell’imminente 2023. La Storia non si lascia edulcorare, non risponde alla ragionevolezza e al realismo della politica, è tellurica, carnale e purtroppo spesso luttuosa, inarrestabile… «Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone, / la storia entra dentro le stanze, le brucia, / la storia dà torto e dà ragione», canta da par suo Francesco De Gregori.
La storia siamo noi nelle scelte di ogni giorno rispetto a eventi vicini e lontani, sotto i nostri occhi o che leggiamo sul giornale (la «Gazzetta» è tornata a vivere nel 2022). Non v’è post sui social che tenga rispetto alle coscienze: oltre a commentare, bisogna saper cambiare.
Buon Anno nuovo ai Lettori.

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